Chiaravalle, nota del consigliere comunale Claudio Foti


Apprendo con grande stupore dal sindaco Donato che la macchina burocratica del comune di Chiaravalle possa andare in crisi semplicemente per delle richieste di accesso agli atti, un diritto sacrosanto di ogni consigliere. È ironico, inoltre, il continuo ricorso alla questione della privacy per negare la visione di un atto come il giornale di cassa, sul quale ho pieno diritto di verifica.

Per quanto riguarda il mio “allontanamento”, faccio presente che dopo “soli” 8 anni, come afferma il sindaco, mi sono allontanato di mia volontà, non certo cacciato. La verità è che se la direzione della maggioranza intende tornare ai metodi di gestione finanziaria che ci portarono al dissesto durante la precedente amministrazione, io non ci sto. Se Donato vuole riportare il comune al dissesto, io non ci sto. E se la maggioranza è pronta ad accettare tale rotta, io non sarò complice.

Infine, invito il sindaco a un confronto pubblico, senza nascondersi dietro segretari, impiegati o altri consiglieri. Parli lui, chiaramente e apertamente, senza sotterfugi.

Cari concittadini chiaravallesi, oggi mi rivolgo direttamente a Voi, come d’altronde ho fatto nel corso di questi anni, in quanto con il Vostro voto mi avete conferito mandato per amministrare la nostra Comunità mettendo al primo posto l’interesse collettivo.

Ebbene, mi sono sempre esposto in prima persona, anche nelle Amministrazioni ove sedevo nei banchi della minoranza, per combattere l’opacità dei precedenti amministratori e rimettere in moto la macchina burocratica.

Purtroppo, oggi mi trovo a svolgere questo compito nei confronti degli ex colleghi di maggioranza con ciò dimostrando che i miei valori non hanno appartenenza politica e vanno aldilà di qualsiasi fine personale e/o livore politico.

 E’ inconfutabile, dati alla mano, che il Sindaco Donato e gli amministratori tutti non hanno saputo dare una risposta nel merito alle precise contestazioni sollevate dal sottoscritto consigliere comunale: non si è parlato dei problemi che attanagliano il bilancio che reputo inattendibile e della poca chiarezza dei debiti contratti con le varie ditte e fornitori, della lentezza di molti cantieri e nel complesso della mancata trasparenza dell’azione amministrativa.

Nonostante abbia comunicato per le vie brevi agli uffici competenti della mia disponibilità ad esaminare nel dettaglio la situazione debitoria e a predisporre i documenti necessari per portare la questione in consiglio comunale per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, evidenziando che sarò il primo a voler procedere con l’approvazione, il silenzio continua.

Di fronte a questa mancanza di risposte e di assunzioni di responsabilità su domande serie, oggi il Sindaco tenta la strada del vittimismo, cercando di ribaltare la situazione e di trasformare le sue mancanze in una colpa altrui. Questo atteggiamento, però, non fa altro che confermare la sua incapacità di affrontare con serietà le problematiche concrete che ho sollevato, e che continuano a pesare sulla gestione del Comune.

Desidero sottolineare che gran parte delle mie missive non riguarda semplici richieste di accesso agli atti, bensì la necessità di segnalare irregolarità sistematiche, che potenzialmente arrecano ricadute sul bilancio comunale.

Una semplice richiesta di accesso agli atti, in particolar modo del GIORNALE DI CASSA, ha fatto sì che si paralizzasse un intero Comune per far redigere circolari ad hoc onde evitarne la visione: cosa c’è di tanto pericoloso da nascondere quando, nell’era della digitalizzazione, la richiesta poteva essere evasa in pochi istanti?

 Come del resto la trasmissione di documenti afferenti a un lavoro pubblico, poiché già in formato digitale avrebbe richiesto un impegno di non più dieci minuti.

Il Sindaco tenta invano di suggerire che il mio dissenso sia tardivo, chiedendosi perché non ho sollevato obiezioni nei precedenti otto anni di amministrazione. 

Tuttavia, il momento in cui era necessario affrontare le criticità emerse in modo inequivocabile ha una data ben precisa: il 1° giugno 2022, giorno in cui dell’Organo Straordinario di Liquidazione ha cessato la propria attività.

Ebbene, il sottoscritto non intende paralizzare alcuno Ufficio ma semplicemente svolgere il ruolo a lui
assegnato da parte dei cittadini, ossia espletare il proprio mandato con trasparenza e imparzialità compiendo un ruolo di controllo dell’operato dei singoli uffici e degli amministratori tutti.

Quindi, con estrema serenità, poiché il sottoscritto è stato accusato di riportare all’opinione pubblica fatti non veritieri e pieni di inesattezze, si chiede ancora una volta un confronto pubblico tra il consigliere Foti e il Sindaco Donato supportato se lo ritiene opportuno per un senso di protezione e di coinvolgimento dai suoi assessori e dei consiglieri di maggioranza tutti, i quali ad oggi non hanno proferito verbo in merito alle contestazioni sollevate, in modo da dissipare qualsivoglia dubbio.

Attendo da parte loro che venga fissato luogo, data e ora per questo dibattito. Il confronto non è solo una questione politica, ma un atto di rispetto verso i cittadini, che hanno il diritto di conoscere i fatti.

E’ evidente che un mancato riscontro a tale invito non può che accentuare i dubbi sulla trasparenza e legalità dell’operato dell’Amministrazione oggi in carica.

Sperando di aver ben espresso il mio pensiero politico e soprattutto la motivazione del mio odierno operato volto a tutelare i chiaravallesi tutti con uno sguardo rivolto alle generazioni future, vi abbraccio tutti.

Chiaravalle Centrale
Il Consigliere comunale
Claudio FOTI

ARTICOLO CORRELATO
Amministrazione comunale di Chiaravalle: “Infondate le accuse rivolte dal consigliere Foti”