Tonino Fiorita si è spento, una figura straordinaria che, oltre a essere un uomo impegnato nel sociale, era l’anima della città. Scrivere di Tonino significa raccontare qualcosa che appartiene alla collettività soveratana, come lui stesso avrebbe preferito dire, usando con orgoglio il termine “soveratano” o “suveratanu” che fa più effetto.
In un modo o nell’altro chiunque a Soverato si è incrociato con lui almeno una volta. E in queste righe tento di ricordarlo non attraverso una cronaca dettagliata della sua vita, ma con il filtro della mia esperienza personale, che – come credo per molti altri – si lega in modo naturale alle sue mille iniziative e alla sua capacità di costruire connessioni.
Ricordo Tonino per la prima volta quando ero giovanissimo, immerso nel mondo del calcio locale. Lui era un punto di riferimento della Federazione Calcio, sempre pronto a intervenire per garantire che il calcio dilettantistico, soprattutto quello delle giovanili, fosse qualcosa di più di una semplice attività sportiva.
C’era una visione dietro il suo impegno: educare, creare aggregazione, dare ai ragazzi un senso di appartenenza. Il suo entusiasmo e la passione con cui manteneva viva una rete di rapporti che andava ben oltre il campo di gioco erano impossibili da trascurare.
Anni dopo, quando mi sono avvicinato al giornalismo, i nostri percorsi si sono incrociati nuovamente. Questa volta l’ho conosciuto in una veste diversa, quella di custode della memoria storica di Soverato. Tonino era un vero collezionista di emozioni: raccoglieva cartoline, fotografie, e frammenti di una città che stava cambiando.
Lo faceva con la consapevolezza che custodire il passato non fosse solo un gesto nostalgico, ma un atto d’amore verso il futuro. I suoi archivi fotografici, grazie alla sua generosità, hanno trovato spazio nelle sezione di diverse piattaforme locali come Soverato News e Soverato Web, luoghi dove immagini e ricordi si sono trasformati in un archivio condiviso per tutti. Era questo il cuore di Tonino: non lavorava mai per sé stesso, ma sempre per gli altri.
Penso al progetto del museo della scuola, istituito presso l’ITC “Calabretta”, dove portò oggetti, documenti e materiali che evocavano la scuola di un tempo. Ebbi l’onore di collaborare con lui in quell’occasione, e ancora ricordo la sua dedizione nel dare vita a una memoria viva e tangibile.
Non si può non menzionare il rapporto speciale che aveva con Ulderico Nisticò, con il quale ha elaborato tante iniziative per valorizzare il patrimonio culturale locale. Insieme, hanno dato vita a progetti che spaziavano dalla tutela delle tradizioni alla ricerca storica, con uno sguardo capace di cogliere dettagli che sfuggivano ai più. Non era raro che tra i suoi tanti impegni emergesse un’attività più intima e riflessiva, lasciando tracce scritte che raccontavano altri aspetti della sua personalità e del suo impegno.
Ma Tonino non era solo un attivista o un promotore culturale, fondatore e fedelissimo nonché dinamico socio dell’Università della Terza Età di Soverato che lo ricorda, attraverso la Presidente Sina Montebello, in queste ore con grande affetto e tristezza. Era una persona capace di coinvolgere tutti in un progetto più grande, in cui ognuno si sentiva importante. Anche chi non l’ha conosciuto direttamente ha beneficiato del suo lavoro instancabile, delle sue battaglie per rendere Soverato un luogo migliore.
Oggi, mentre scrivo queste righe, penso a quanti, come me, staranno ricordando Tonino, ognuno con la propria storia intrecciata alla sua. La sua eredità non è fatta solo di oggetti o iniziative, ma di relazioni, momenti condivisi, e di una comunità che si riscopre unita attraverso il ricordo di un uomo straordinario.
Tonino Fiorita è stato un custode dell’identità soveratana, un ponte tra passato e futuro, un amico per molti, un mentore per altri. La sua perdita è enorme, ma lascia un’eredità a tutti e in particolare ai soveratesi o “suveratani” (scelga il lettore) che ci invita a seguire il suo esempio: impegnarci, custodire la memoria, costruire ponti. Grazie, Tonino, per tutto ciò che hai dato.
Fabio Guarna (Soverato News)