Complice una stagione primaverila partita con forte ritardo, l’influenza ha superato il solito periodo invernale presentandosi, con sintomi piuttosto forti, anche ad aprile.
«C’è un colpo di coda dell’influenza che seppur abbia superato il picco nei giorni passati ancora si fa sentire soprattutto con forme gastrointestinali, quindi febbre, mal di stomaco, vomito e diarrea. Segnaliamo un +10-20% di casi in questo mese». Così all’Adnkronos Salute il segretario nazionale della Federazione dei medici famiglia (Fimmg), Silvestro Scotti, fa il punto sulla stagione influenzale e l’emergenza Covid.
«Abbiamo vissuto quasi due anni senza l’influenza, abbiamo portato la mascherina all’aperto e al chiuso, poi è tornata prepotentemente quest’anno e ha colpito molto i giovani, la categoria che non fa il vaccino stagionale – ricorda Scotti – Infatti quest’anno si è stabilita su livelli elevati di contagi anche se senza picchi».
Secondo Scotti sul «colpo di coda» dell’ influenza pesa anche «l’arrivo di una primavera condizioni da forti escursioni termiche». Ad essere più colpiti sono stati «i giovani e anche gli anziani che hanno scelto di non fare il vaccino antinfluenzale».
Con i 272.900 casi registrati nell’ultima settimana dal sistema di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’attuale stagione sono stati già messi a letto 5,9 milioni di italiani, quasi 300 mila in più rispetto al 2019-2020, l’ultimo anno prima della pandemia. La stagione ha avuto un andamento anomalo, con due picchi.
Uno nell’ultima settimana dell’anno, trainato da virus respiratori diversi rispetto a quelli propriamente influenzali come quello sinciziale, e un secondo a fine marzo in cui invece sono stati registrati tassi elevati di virus influenzali, con una percentuale superiore al 34% dei campioni analizzati dal laboratori InfluNet nella settimana tra il 21 e il 27 marzo. Nel complesso, dall’inizio della stagione ad oggi, su un totale di 11.236 campioni raccolti dai diversi laboratori, 1.491 (il 13,2%) sono risultati positivi al virus influenzale.
In tutta la scorsa stagione non era stato isolato alcun virus influenzale. Per quel che concerne l’ultima rilevazione dell’Iss, nella settimana dal 4 al 10 aprile 2022 l’incidenza si è attestata a 4,61 casi per mille abitanti. Il calo più brusco è stato osservato nei bambini al di sotto dei 5 anni, in cui l’incidenza è passata da 18,01 casi per mille a 14,80.
Nella fascia 5-14 anni è a 6,99 casi per mille (rispetto agli 8,84 per mille della scorsa settimana), in quella 15-64 è pari a 4,06 casi per mille (rispetto a 4,91), negli over-65 è a 1,97 casi per mille (rispetto a 2,26). Tra le Regioni, si è assistito a un crollo dei casi in Campania, dove in una settimana si è passati da un’incidenza di 13 casi per mille a 4,11.
Forte calo anche in Umbria (da 13,37 a 6,89) e Marche (da 12,53 a 9,30). In controtendenza, invece, la provincia autonoma di Trento (da 2,60 a 5,67 casi per mille), la Puglia (da 4,77 a 5,85) e il Friuli Venezia Giulia (da 5,71 a 6,81). In calo anche la circolazione dei virus influenzali passata dal 33,3% dei campioni analizzati la scorsa settimana all’attuale 24,8%.