Comma 7 bis DDL Appalti, una conquista per i lavoratori del settore call center


Il 12 Ottobre il DDL approda alla Camera per la votazione. Carchidi (Slc Cgil Calabria): Il timore che i gruppi di pressione provino a smontare l’emendamento è concreto. Ci appelliamo ai parlamentari calabresi affinché non venga sminuita una norma di dignità che metterebbe in sicurezza 15mila lavoratori calabresi.

Carchidi iniziativa Slc CalabriaMercoledì 30 Settembre la Commissione “Ambiente e Lavori Pubblici” della Camera dei deputati ha approvato il maxi emendamento al DDL “Appalti” al cui interno è stato inserito il “comma 7bis” che introduce per legge la clausola sociale nei cambi di appalto dei call center.

Il comma 7-bis recita testualmente: “ In caso di successione di imprese nel contratto di appalto con il medesimo committente e per la medesima attività di call center, il rapporto di lavoro continua con l’appaltatore subentrante, salvaguardando i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento. In assenza di disciplina collettiva, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con proprio decreto, adottato sentite le organizzazioni datoriali e sindacali, definisce i criteri generali per l’attuazione del presente comma. Le amministrazioni pubbliche e le imprese pubbliche o private che intendono stipulare un contratto d’appalto per servizi di call center devono darne comunicazione preventiva alle rappresentanze sindacali aziendali e alle strutture territoriali delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale.”

L’approvazione di questa norma metterebbe in sicurezza un intero settore, che nella sola Calabria occupa 15 mila addetti. Sarà pertanto un passaggio storico quello del prossimo 12 Ottobre, un momento importante di una battaglia che ha visto la Slc Cgil protagonista assoluta sia in fase di “vertenza” che in fase di elaborazione. Pensiamo alle tante vertenze che hanno investito questa terra e che avrebbero potuto aver esito migliore se fosse stata vigente questa normativa, ma soprattutto pensiamo alle crisi che stiamo vivendo nel mondo dei call center in outsourcing in Calabria e la speranza di risolverle positivamente grazie alla approvazione di questa norma. Ricordando le tante iniziative di sensibilizzazione messe in campo dalla Slc Cgil Calabria sul territorio regionale per sostenere la “clausola di salvaguardia sociale nei call center”.

DICHIARAZIONI STAMPA di Daniele Carchidi – Segretario Generale SLC CGIL CALABRIA

“Il comma 7 bis del DDL Appalti è la concretizzazione di un lavoro lungo, di una vertenza nazionale che combattiamo da anni, richiedendo a gran voce l’introduzione di una norma di dignità che preveda in caso di cambio di appalto che il lavoratore segua il lavoro”. Ha affermato Carchidi. “In caso di perdita di commessa, approvata questa norma, l’azienda che subentrerà nell’appalto dovrà rilevare i lavoratori in essere nella commessa, garantendo così continuità occupazionale, spezzando nei fatti il lassez faire che finora ha contraddistinto un settore messo in crisi dalla mancata regolamentazione degli appalti e dalle gare al massimo ribasso”. Ha proseguito il rappresentante della Slc Cgil.

“Ora il timore è che i gruppi di pressione, tutte quelle forze che finora hanno boicottato e remato contro l’introduzione di questa norma, possano provare a far saltare l’emendamento – ha riferito duramente Carchidi – per questo chiediamo ai parlamentari calabresi di sostenere la votazione, giorno 12 alla Camera dei Deputati, di una norma che solo in terra di Calabria garantirebbe sicurezza e tranquillità a circa 15mila figli di questa terra”.

“I lavoratori calabresi del settore seguiranno attentamente i lavori alla Camera il prossimo Lunedì – ha dichiarato in conclusione il Segretario SLC della Calabria –  ed al termine di quella giornata sapranno se festeggiare per aver vinto una battaglia di civiltà per cui da anni lottano, o rimpiangere l’ennesima occasione persa”.


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