Commercio, quando il produttore scavalca i negozi: un equilibrio da ritrovare


Giovanni Sgrò, imprenditore calabrese del settore biologico, riflette sulle nuove dinamiche della distribuzione e invita a ripensare il rapporto tra e-commerce e vendita tradizionale

La trasformazione digitale del commercio ha aperto grandi opportunità, ma anche nuove sfide. Tra queste, una in particolare merita attenzione: il crescente ricorso da parte di alcuni produttori alla vendita diretta online, con promozioni molto aggressive, spesso a discapito della rete dei rivenditori tradizionali.

A porre la questione è Giovanni Sgrò, imprenditore calabrese impegnato da anni nella promozione del biologico e di un modello commerciale etico e sostenibile. “Sempre più frequentemente – osserva – ci troviamo di fronte a situazioni in cui il prezzo proposto online dai produttori è più basso rispetto a quello di acquisto riservato ai negozianti. È una dinamica che apre interrogativi non solo economici, ma anche culturali e strategici”.

Il punto non è fermare l’e-commerce. Ma piuttosto interrogarsi su quale tipo di equilibrio vogliamo costruire tra i diversi canali. Perché i negozi fisici – ricorda Sgrò – non sono solo luoghi di vendita, ma spazi di relazione, presidio territoriale, servizio alla comunità. “Investire su uno scaffale, su personale formato, sulla consulenza al cliente, significa contribuire alla reputazione di un marchio nel tempo. È giusto che tutto questo venga superato da una promozione temporanea online?”.

Le domande aperte sono molte: qual è la sostenibilità reale di politiche di sconto spinte? Come vengono ripartiti i costi tra piattaforme, logistica, marketing e assistenza? E come garantire che nessun attore della filiera resti penalizzato?

Serve, secondo Sgrò, una riflessione condivisa tra produttori, distributori e commercianti per costruire una strategia di lungo periodo che non sacrifichi l’uno per favorire l’altro. “Il vero obiettivo non è opporre online e offline – conclude – ma integrarli, tutelando chi da anni lavora con serietà sul territorio e valorizza il prodotto attraverso la relazione diretta con il cliente”.

Una visione che invita a guardare oltre la logica dell’immediato, per costruire modelli distributivi più giusti, solidi e capaci di durare nel tempo.