Commissariare la Calabria, statemi a sentire


calabria1 Mentre il sindaco di Riace risulta il 40mo potente del mondo (Riace, chi?), esce un dato davvero curioso: il Sud, il derelitto Sud, sta leggermente migliorando il suo tasso di occupazione, o almeno diminuisce il contrario. Il Sud, cioè Sicilia, Puglia, Basilicata; Campania non pervenuta.

 La Calabria, patria del 40mo superman, ex Magna Grecia, riesce a restare fuori anche dal modesto progresso delle altre Regioni meridionali; ed è l’ultima in graduatoria. Ma no! Niente, manco un piccolissimo progresso.

 Del resto, come faremmo a non essere ultimi? Se mancano industria, agricoltura, artigianato, commercio… e il turismo è un caos e breve arrembaggio agostarico. Come faremmo, se la Regione, con Giunta di Alto Profilo, si preoccupa solo di come poter di nuovo nominare primari, ancorché senza titoli, ff, facenti funzioni, ovvero stipendio.

 Questa Regione di Oliverio? Eh, magari fosse solo questa, la colpevole. Lo furono quelle di: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, G. Nisticò, B. Caligiuri, L. Meduri, G. Chiaravalloti, A. Loiero, G. Scopelliti (Stasi); e ora di M. Oliverio. E assessori e consiglieri.

 Lo furono e sono tutti i deputati e senatori dal 1946 a oggi; e i rari ministri e sottosegretari.

 Lo furono e sono gli scaldasedie e passacarte e ignoranti con laurea (tutti tranne uno), che vagano, anime inutili, nei corridoi della Regione.

 Aggiungiamo intellettuali pesci in barile, università grigi laureifici, un’opinione pubblica inetta che inevitabilmente produce una pessima classe dirigente. Già, i politici mica scendono da Marte: li eleggono, con entusiasmo, i calabresi.

 Che fare? Beh, la strada ce la indicano sia Renzi sia Oliverio: Renzi ha commissariato la sanità, Oliverio ha chiamato un generale per Calabria (al) Verde. Coraggio, un passo avanti: commissariamo la Calabria intera.

 La Calabria, non solo la Regione o la parte istituzionale; tutta la Calabria, e in mano a uno con pienissimi poteri. Chi facciamo commissario? Boh, uno qualsiasi, tanto sempre meglio di ora sarà. Ovvio che dev’essere forestiero: russo, magari, un reduce vittorioso da Palmira!

Ulderico Nisticò


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