Comunicato del Movimento civico LiberaMente di San Vito sullo Ionio


Il richiamo, inascoltato, delle foreste: a San Vito si dà il via libera ad une vera e propria opera di devastazione ambientale.

Stiamo tagliando il ramo dove siamo seduti. Un comportamento criminale e di rara stupidità.
Ogni giorno vengono abbattuti nel mondo 15 milioni di alberi: un vero e proprio crimine contro l’umanità. Da un lato, deforestazione e cementificazione stanno causando l’estinzione di migliaia di specie; dall’altro, l’alterazione degli ecosistemi naturali è la conseguenza diretta del numero sempre più alto di virus e microrganismi che transitano dagli animali agli uomini. La pandemia di Covid-19 è solo l’ultimo dei fremiti di questa gigantesca alterazione ecologica.

A San Vito ci prepariamo ad assistere al “necessario (!) taglio di 750 piante di alto fusto (di cui n. 31 di ontano, 15 di abete bianco, 7 di douglasia, 380 di pino laricio, 4 di pino strobo, 38 di larice, 275 di faggio)” per “consentire la realizzazione dell’impianto Parco eolico San Vito” (Delibera Giunta comunale, atto n. 44 del 12 luglio 2021).

“Il valore di macchiatico” – dice la delibera – ammonterebbe a “17.466,00 euro”. Tanto vale la nostra montagna? Per noi ciò che è più importante non è misurare il bene in questione solo in termini economici, bensì “quantificarlo” dal punto di vista di ciò che le piante rappresentano nel senso della “natura umana” (Papa Francesco, Esortazione Apostolica, “Querida Amazonia”, 2020).

Ancora più preoccupante è la previsione contenuta nella delibera del “ripristino di essenze di rimboschimento compensativo”. Ci vogliono tranquillizzare piantando un po’ di erbette aromatiche attorno alle pale eoliche? Il rimboschimento compensativo, spesso si traduce in ulteriori forme di danno ambientale. In Italia, spiega Greenpeace, i c.d. “interventi compensativi vengono interpretati in modo semplicistico e consistono principalmente nel piantare alberi che non sono in grado di ricostruire un ecosistema forestale complesso. Un bosco non è una somma di alberi: è un sistema molto complesso di cui gli alberi sono solo la parte più vistosa, ma che per svolgere le sue funzioni, deve essere composto da una specifica flora di erbe e arbusti del sottobosco, dagli insetti che su queste piante si alimentano o riproducono, dagli uccelli e mammiferi che diffondono i semi, etc.”

Se vogliamo cambiare il volto del nostro paese, dobbiamo innanzitutto proteggere gli alberi, questi “congegni sofisticati” che la nostra amministrazione vorrebbe abbattere per dare corso a progetti di mercificazione dei beni comuni.

I consiglieri comunali
Arch. Francesca Savari
Prof. Gianfranco Macrì