Confermato: niente BIT per Soverato


 Quando ieri ho scritto per chiedere notizie, tutto mi aspettavo, tranne che una risposta dal Comune e dagli operatori del settore. Ricevo invece da privati note di approvazione, che fanno notare quanto qui brevemente riassumo:

1. Alla BIT non si parla di Soverato.

2. Soverato ha pochissimi e men che pochissimi alberghi, e scarsi ristoranti.

3. I bagnanti abitano in appartamenti di modestissima qualità. Aggiungo io, in nero come la notte.

4. L’atmosfera è grigia e noiosa. Bagnati, commento io, non turisti.

5. Il mare è bello.

 Perché nessuno fa niente per migliorare? Ovvio: perché a quasi tutti sta bene così. Se i proprietari degli appartamenti in buio dovessero mirare a una clientela di più alto livello, e in bianco, dovrebbero spendere per migliorie, e non lo fanno. Vi basta come esempio?

 Quindi non è che il turismo degrada, è che parecchi lo vogliono così, degradato e comodo: fin quando dura. È una conseguenza delle scelte sbagliatissime degli anni 1970-80; e, temo, irreversibili.

 Tanto, il 15 luglio comincerà ad arrivare gente, a turno, sei o sette giorni a testa; il 20 agosto, non ci sarà più nessuno, nemmeno i ragazzini schiamazzanti alle cinque di mattina, prima di dormire in quattro in una stanza. Non è fantasia, è storico.

 Il degrado, infatti, è anche umano. Pensate che agli urlatori interessi la Pietà del Gagini, che già, come abbiamo visto nel 2021, ha così poco interessato i nativi, amministratori in testa?

Ulderico Nisticò