Confiscati beni per un milione di euro al figlio del boss cosca di ‘Ndrangheta


Beni per un valore complessivo di circa un milione di euro sono stati confiscati dalla Polizia a carico di Giuseppe Crea, figlio di Teodoro, boss della omonima cosca di ‘ndrangheta operante nella piana di Gioia Tauro. Giuseppe Crea è stato arrestato dalla Squadra Mobile e dal Servizio centrale operativo il 29 gennaio dello scorso anno, dopo 10 anni di latitanza, raggiunto da 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa, estorsione e altri reati.

La confisca è stata disposta dal Tribunale sezione misure di prevenzione su proposta del Questore Raffaele Grassi, sulla scorta degli accertamenti patrimoniali eseguiti dalla Divisione anticrimine della Polizia, con il coordinamento della Direzione e distrettuale antimafia. I beni confiscati consistono in un immobile, sei stalle, un caseificio e cinque appezzamenti di terreno.

Si tratta dell’evoluzione delle indagini scaturite nell’operazione Deus, a conclusione delle quali, nel giugno 2014, furono arrestate 16 persone per associazione mafiosa, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni e truffe alla Comunita’ Europea. Da quelle indagini emerse l’egemonia della cosca Crea anche sulla vita pubblica, tanto che nel 2011 fu sciolto il Consiglio comunale di Rizziconi. Nonostante la latitanza, Giuseppe Crea aveva attestato falsamente di essere un imprenditore agricolo, procurandosi l’indebita erogazione da parte dell’Agea di contributi comunitari relativi al Piano di Sviluppo Rurale per oltre 180 mila euro


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