Considerazioni postelettorali


Ho dedicato alla campagna elettorale poca attenzione… e del resto, è stata una campagna elettorale quasi nulla, e che attenzione non meritava. E io mi preoccupo molto di più degli aumenti di luce e gas, e della patrimoniale sulla casa, spacciata per “ammodernamento” del Catasto.

Quando mi sono soffermato a pensare alle elezioni regionali, ero giunto a conclusioni che, di fronte ai risultati reali, si rivelano alcune inesatte, altre più realistiche. Eccole.

Non ho pensato che la città di Catanzaro, capoluogo regionale nei momenti di svago, restasse con un (01) consigliere. Così imparano, i candidati catanzaresi, a trascurare Soverato.

Ho pensato ad un consenso ancora esistente per Oliverio, che invece è stato abbandonato anche dai suoi amici più stretti… di quando era al potere.
Ho pensato che alcuni radical chic, inclusi miei amici, avrebbero votato Lucano, togliendo così consensi alla Bruni. Non è andata così, e lo scarsissimo effetto Lucano (2,5%) dimostra che una cosa sono gli applausi e le commosse parole alate e buoniste, un’altra cosa, tutt’altra cosa è la politica.

L’effetto Pino Aprile… ahahahahahahah: 0,0%, non avendo presentato nemmeno uno straccio di candidato! Altro esempio di come uno riesca a gabbare i polli e vendere libercoli, ma nessuno lo pigli sul serio sulle cose serie, che del resto l’Aprile sconosce, sia nel presente sia soprattutto quando gioca allo storiografo.

Ho pensato, e fu così, che la Bruni avrebbe perso, ma ci dev’essere stato un effetto Letta, e il PD è andato meno peggio. Ora spero che la Calabria in genere la smetta con i miracoli che dovrebbero fare degli improvvisati grandi uomini, donne incluse: P. Nisticò, Lombardi Satriani, Lo Moro, Cersosimo, Caligiuri, Chiaravalloti… Ci servono politici, non taglianastri e parolai!

Ho pensato che Occhiuto avrebbe vinto, e invece ha stravinto.
Ho pensato che i 5 stelle avrebbero straperso, e così è stato; però buscano due consiglieri, a causa di una legge elettorale che va subito gettata nel cassonetto e rifatta.

Non ho pensato alla Lega, perché la Lega non ha fatto nulla per essere pensata. Numeri alla mano, passa dal 22% delle europee all’8 di oggi. Complimenti a Invernizzi e soci, a Spirlì… aggiungerei anche Saccomanno, ma comincio a dubitare che esista, anzi ritengo sia una figura immaginaria come la Fata Morgana.

Se le trattative preelettorali fossero durate qualche altro mese, Tansi si sarebbe candidato, a turno, con l’Union Valdôtaine e con il Partito Sardo d’Azione. È stato costretto dal tempo tiranno a fermarsi con la Bruni, cui ha portato un risultato lucanesco, 2 e rotti. Io avevo pensato a qualcosina in più.

De Magistris, pensavo, avrebbe ottenuto qualcosina di meglio… se avesse spiegato le ragioni di questa sua repentina calabresità. Poi si è messo a cantare Bella ciao, e se qualche scocciato di destra (non io, ovvio) voleva votarlo, lo ha mandato a farsi friggere. Altro caso di delirio di onnipotenza.

Ho avvertito, ma con i professionisti dell’antimafia non si ragiona, che il numero degli elettori calabresi è falso, includendo anche 350.000 propronipoti di emigrati in Argentina e Australia. All’unico che voleva votare, un mio ottimo amico, la cartolina è arrivata anche questa volta in ritardo. Bisogna scrivere – virtualmente – ai 350.000; se non rispondono entro tre mesi, si depennano.

Così non sentiamo i predicozzi di Klaus Davi sull’astensionismo, che non c’è. La Calabria ha votato quanto Milano.

E dico predicozzi, perché è ora di finirla con i taleban con la faccia contrita e da taleb tutte le volte che parlano di Calabria. La Calabria ha tanti problemi, ma uno di questi sono sicuramente i suoi periodici salvatori forestieri: gli antimafia in genere… e gli omeristi della domenica e sbarcatori di Ulisse.

Ora, concittadini soveratesi, ricordatevi che tra qualche mese ci tocca votare per il sindaco, e sarebbe il caso di pensarci subito, e non, come sempre, la mattina della presentazione delle liste con firme alle ore 11.50: è storico, ragazzi, ho attendibilissimi testimoni.

Ora penso che il Soveratese avrà un rappresentante effettivo, e non i soliti scaldasedie tipo Viscomi e la Vono, o sperperatori di soldi per glorie paesane, come Soriero.

Ancora a proposito di sindaci, complimenti a Mimmo Donato e ai suoi. Ad Enzo Bruno, mancato sindaco di Vallefiorita, tanti saluti dalla Spagna: egli sa perché, e che mala figura che fece.

Ulderico Nisticò