C’è una proposta del PD regionale; e mi sta bene; e se il centrodestra ci dorme sopra, peggio per lui. Di che si parla? Ma di una cosa che io vado ripetendo da una trentina d’anni: la conurbazione. E finalmente qualcuno si muove? Ma occorrono precisazioni.
1. In Calabria c’erano 409 Comuni; oggi, “solo” 404. Un numero esageratissimo: per convincervi, sappiate che, in proporzione a superficie e popolazione, la Campania e la Sicilia ne hanno di meno.
2. Tutti i 404 pensano che, come istituzione comunale, sono antichi da quando il re Italo andava all’asilo; e invece risalgono in massima parte o al 1807 sotto Giuseppe Bonaparte o al 1811 sotto Murat. Perché sorsero, ve lo spiego a parte.
3. Alcune conurbazioni sono avvenute: Taurianova, Lamezia, Casali del Mango, Corigliano Rossano. Non mi pare sia morto nessuno se sono stati aboliti sindaci inutili.
4. In assenza di piani urbanistici, moltissime conurbazioni sono avvenute di fatto: esempio, Soverato e Laganosa di Satriano, dove sfido gli abitanti a sapere in quale Comune risiedano.
5. Dei 404 Comuni, moltissimi, direi i più sono in una situazione paradossale: piccoli e piccolissimi per abitanti e grandissimi per territorio. Anche sull’origine dei territori posso raccontarvi romanzi.
6. A proposito, molti Comuni hanno 500 abitanti all’anagrafe, di fatto assai di meno.
7. 404 sindaci e vice e consiglieri eccetera sono una spesa infruttuosa.
8. Tantissimi Comuni non hanno e non possono avere personale amministrativo adeguato per numero, e, quel che conta, per qualità.
9. Provate a fare un piano regolatore tra sindaci confinanti, e sai le risate.
Ciò premesso, concludiamo con:
a. Conurbazione vuol dire solo conurbazione, cioè mettere assieme i Comuni con un sindaco solo, eccetera. Non ci servono pannicelli caldi per accontentare tutti.
b. La Regione deve prendere l’iniziativa, e in modo serio e autorevole.
c. Iniziativa vuol dire fare subito e bene, non dare la stura a convegni e diluvi di chiacchiere, attività in cui la Calabria è purtroppo bravissima.
d. C’è un pericolo in agguato, che l’eventuale ristrutturazione dei Comuni e relativi agri e territori finisca in mano ai burocrati, che, pur di mettere assieme, diciamo 10.000 abitanti, farebbero le somme con la calcolatrice, quindi a casaccio; e con danni di lungo periodo.
e. L’altro pericolo sono gli interessi elettorali e di altra natura. E fu così, esempio, che Nardodipace finì in provincia di Vibo, e San Giovanni e Cariati non sono in provincia di Crotone…
f. Servono reali conoscitori del territorio: storici (veri!), archeologici, geografi, geologi, ingegneri idraulici, agronomi, contadini, pastori, cacciatori, pescatori, operatori economici e industriali e turistici…
g. Riunioni di questi signori con tale regolamento: interventi di DIECI minuti (seicento secondi), poi si spegne automaticamente il microfono. Se uno ha da dire, dieci minuti avanzano; se non dice niente, gli occorrono tre ore!
Resto in attesa di altre notizie in merito, ma non nel XXII secolo.
Ulderico Nisticò