Coronavirus, primi rientri in Calabria ma molti si rifiutano di sottoporsi al tampone


Nonostante l’efficiente servizio approntato dal Servizio 118 e dalle Forze dell’Ordine, buona parte dei passeggeri in arrivo da Roma alla stazione di Lamezia Terme Centrale hanno preferito andare direttamente in isolamento domiciliare anziché sottoporsi al test gratuito della durata di pochi minuti. Il responsabile del 118 Talesa: “Comportamento da incoscienti”

Hanno chiesto per settimane di poter rientrare in Calabria, chiedendo di poterlo fare in sicurezza per tutelare le proprie famiglie e i propri corregionali.

Ma non tutti i passeggeri in arrivo oggi a Lamezia Terme con il treno Intercity proveniente da Roma hanno mostrato un atteggiamento di responsabilità e di coerenza con i propositi di cautela mostrati alla vigilia del rientro.

Nonostante l’efficiente servizio approntato dal 118 regionale, con la collaborazione delle forze dell’ordine, per sottoporre a tampone i passeggeri in arrivo alla stazione, come disposto dall’ordinanza della governatrice Santelli del 30 aprile scorso, ben 13 passeggeri sui 32 registrati in arrivo si sono rifiutati di sottoporsi al test gratuito, della durata di pochi minuti.

Andranno direttamente in isolamento domiciliare volontario. Una decisione che ha dell’incredibile, considerata la difficoltà che incontrano tantissime persone, anche operatori sanitari o “contatti” di persone positive, ad ottenere di essere sottoposti a tampone. Qualcuno ha dichiarato ai giornalisti di ritenere il test “inutile” dopo settimane di quarantena.

Solo in 19 hanno accettato di sottoporsi al test, anzi hanno accolto con entusiasmo questa opportunità che consente di affrontare con maggiore tranquillità il ritorno alla vita familiare. Tra una settimana saranno nuovamente sottoposti ad un tampone di controllo, che se risulterà ancora negativo consentirà di interrompere l’isolamento domiciliare.