Cosa non è successo nel 2017


 Il 4 dicembre 2016 veniva respinto, a referendum, il progetto di riforma costituzionale. I respingenti giurarono che, respinte quelle riforme, ne avrebbero subito fatte tante altre. Non è successo un bel niente.

 Fiano voleva mandare avanti una severissima legge contro il fascismo. Non è successo un bel niente.

 Un bel po’ di gente, Boldrini in testa, si batté eroicamente – fecero anche lo sciopero della fame mezzora ciascuno! – per lo ius soli. Non è successo un bel niente.

 Tutti i partiti volevano abolire i vitalizi dei parlamentari. Non è successo un bel niente. Ahahahahahah!

 L’Italia voleva convincere l’Europa a prendersi un po’ di “migranti”. Non è successo un bel niente.

 Franco Corbelli ha assicurato ogni due minuti che da un momento all’altro avrebbe iniziato e finito il cimitero di Tarsia; l’ultima assicurazione, “entro fine 2017”. Non è successo un bel niente.

 Oliverio e Sgura, ognuno per conto suo, anzi uno contro l’altro, si sbracciarono a comunicarsi che presto avrebbero risolto il problema della sanità in Calabria. Non è successo un bel niente.

 Gli illustri grecisti della domenica, riuniti a Roccelletta, giurarono che, attraverso lo sbarco di Ulisse, iniziava lo sviluppo del turismo, anzi della cultura in Calabria, anzi della Calabria. A parte che lo sbarco dio Ulisse è una bufala pazzesca, non è successo un bel niente.

 Il governo, ispirato da Soriero, annunziò che il porto di Gioia Tauro sarebbe divenuto “volano” di tantissime cose, invece di chiudere come in effetti sta chiudendo. Non è successo un bel niente.

 L’amministrazione di Soverato proclamò che il Villaggio di Babbo Natale (come mai, quest’anno, in italiano? Miracolo!) avrebbe attratto valanghe di turisti. Non è successo un bel niente.

 Insomma, e scusate se dimentico moltissime cose, il 2017 si chiude senza aver visto succedere un bel niente. Bah, ragazzi, auguri per un 2018 in cui succeda qualcosa.

Ulderico Nisticò


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