Cosa offrono i Data Center all’economia italiana ed europea?


I Data Center sono parte integrante della nostra vita quotidiana e, di conseguenza, della nostra economia. Continuate a leggere per saperne di più.

Per data center si intende una struttura che ospita tutte le attività, i dati e le apparecchiature del dipartimento di Information Technology (IT) di un’azienda. La rivoluzione digitale che stiamo vivendo in questi anni, con una mole di informazioni in costante crescita e che necessita di una capacità sempre crescente di elaborazione e gestione delle informazioni, ha fatto sì che aumentasse esponenzialmente il numero di data center in tutto il mondo.

I data center hanno dimensioni assai diverse tra loro: possono essere posizionati in una piccola sala all’interno dell’azienda, oppure essere delle strutture che grazie a server virtuali, come quelli di Vultr, offrono l’archiviazione e la gestione dei dati in cloud a decine di aziende diverse, con servizi scalabili e adattabili ai diversi tipi di business. Ci sono poi i giganti della tecnologia mondiale, che invece possono contare su data center di proprietà per gestire in autonomia tutte le loro operazioni.

Quanti data center ci sono in Italia e dove sono

Al momento in Italia esistono più di 80 data center, sparsi su tutto il territorio nazionale ma con una forte concentrazione in Lombardia, nell’area della città di Milano. C’è una forte presenza anche a Roma e in maniera più ampia nel Lazio. Uno scenario positivo, ma che deve recuperare terreno rispetto all’Europa, soprattutto centrale. Basti pensare che in Germania i data center sono più di 450.

I vantaggi di avere i data center

Ci sono diversi fattori positivi nell’immaginare e nell’adoperarsi, tanto a livello di imprese private che di istituzioni, per la costruzione di ulteriori data center in Italia. In uno scenario tecnologico sempre più competitivo, rappresenta una scelta strategica che a cascata si riflette su numerosi campi d’azione.

L’influenza positiva sugli investimenti e sull’occupazione

Il primo aspetto positivo, facilmente pronosticabile, è quello legato a tutto quello che ruota intorno alla costruzione e alla messa in opera di un data center sul territorio. Parliamo dunque del giro di milioni di euro per la costruzione dell’infrastruttura, così come del valore che genera per il mondo del lavoro, sia in linea diretta che per l’indotto.

Per fare un esempio, si può fare riferimento ai numeri di uno studio realizzato dall’Università di Torino. Secondo quanto riportato nel dossier, la costruzione imminente di tre data center nella regione Piemonte, genererà negli anni 1,7 miliardi di ricchezza per il territorio, oltre a 30 mila nuovi posti di lavoro.

Il fattore della sicurezza

C’è poi il nodo della sicurezza. In un contesto geopolitico in continua evoluzione, è senza dubbio fondamentale per gli equilibri e le strategie nazionali e comunitarie poter contare sull’archiviazione dei dati sensibili all’interno del territorio europeo. Un aspetto che non può essere sottovalutato, a maggior ragione nei prossimi anni in cui ci aspettano nuove sfide tecnologiche, dall’esplosione del 5G all’affermarsi dell’Internet of Things, l’Internet delle cose.

Un valore aggiunto per le aziende

Per le aziende che operano in Italia e in Europa, affidarsi a un data center localizzato sul territorio è un grosso vantaggio anche rispetto a quello che dicono le nuove norme del General Data Protection Regulation (GDPR), che obbliga le società ad attenersi a regole stringenti per quel che riguarda il luogo e le modalità di archiviazione delle informazioni. Saper che i propri dati sono custoditi in data center con sede in Italia o in Europa, può rappresentare un indice di sicurezza in più.