Costituzione all’inglese?


 Dedico questa nota a tutti quelli che da due o tre secoli si riempiono la bocca di costituzione all’inglese e poi ne fanno una alla francese, cioè il contrario. E osservo quanto segue:

– Inghilterra e Scozia, dal 1714 Regno Unito di Gran Bretagna (UK), erano monarchie e sono monarchia, cioè il capo dello Stato è ereditario. Esempio, nel momento preciso del decesso di Elisabetta II, è diventato re Carlo III, e senza elezioni e cose del genere.

– Il sovrano ha una sua autorevolezza e dei poteri consuetudinari. La famiglia regnante gode di privilegi. Esiste anche una graduatoria degli eredi potenziali, il che mette a riparo da conflitti dinastici. Nel 1714, Giorgio elettore di Hannover, tedesco e che non spiccicava una parola di inglese, era l’unico erede protestante, e divenne re.

– L’UK non ha una costituzione scritta, ma solo antichi accordi, e modificabili. Se la Scozia si separa, cosa che prima o poi accadrà, si torna semplicemente al 1707, due Stati; se l’Irlanda del Nord se ne va, si unisce alla Repubblica d’Irlanda. 

– La Camera dei Lord è ereditaria di feudatario in feudatario, con cooptazioni.

– La Camera dei Comuni è costituita da rappresentanti delle città, in origine solo pochi abbienti, oggi tutti i cittadini di ambo i sessi; ma di fatto va a votare poco più di una metà.

– Si vota con il maggioritario secco, il che obbliga i partiti a non candidare dei pinchipallini qualsiasi.

– I partiti importanti sono due; chi vince le elezioni, designa il “premier”, che viene nominato dal sovrano. 

– Il “premier” è dunque un premier davvero e con poteri effettuali, e non come s’inventano i giornalisti del presidente del Consiglio in Italia, che è solo presidente.

– L’opposizione, ufficialmente denominata “di Sua Maestà”, si oppone e non inciucia; e aspetta il suo momento.

 Spero, cari amici, siate tutti convinti che il sistema britannico NON somiglia minimamente a quello della Terza e Quarta repubbliche francesi, transitato in Italia nel 1946 e ancora qui vigente; e abbandonato dalla Francia nel 1958 per un sistema semipresidenziale.

 Dopo di che, pensatela come volete, ma non confondete le cose: il sistema britannico è intrinsecamente diverso da quello italiano.

 Se ne volete uno simile, è semplice: elezioni con il maggioritario secco; una sola camera politica, e una corporativa e di saggi, con funzioni di studio e proposta.

 Quanto al capo dello Stato… beh, per rifare una monarchia occorrerebbero tante complicazioni, a cominciare da quella più ovvia: chi fare re. Però, ragazzi, mi viene un’ideona. Basterebbe che il presidente della Repubblica esercitasse davvero e fattivamente i poteri che, a parole, gli sono assegnati dall’art. 87; e che fin dall’inizio fu convenuto che non venissero esercitati mai sul serio. Secondo l’87, il presidente italiano ha più poteri della Buonanima di Elisabetta e suo attuale erede; però basta ricordare il caso Palamara e CSM per accorgersi che li si lascia dove sono: sulla carta.

Ulderico Nisticò