Covid: La Calabria a rischio moderato ma rimane in zona gialla


Continuano lentamente a migliorare i dati epidemiologici della Calabria ma non ancora da far abbassare completamente la soglia del rischio, che rimane moderato ma non ci sono rischi di progressione a livello alto. Torna a salire anche l’indice RT che questa settimana è di 0.94 (range 0.86 -1.03) rispetto al valore di 0.75 della scorsa settimana, mentre la soglia critica dei posti occupati in area medica è ancora oltre il limite ma di appena un punto (41%) mentre è abbondantemente sotto la soglia critica nelle terapie intensive.

Tutto questo porta la nostra regione ad avere comunque una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1 come tutte le altre regioni. E’ quanto emerge dai dati della bozza di Monitoraggio settimanale ora all’esame della cabina di regia.

Quattro Regioni e province autonome hanno una classificazione di rischio moderato e sono appunto la Calabria, la Lombardia, la Toscana e l’Umbria (nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) mentre tutte le altre Regioni e Province hanno una classificazione a rischio basso.

Tutta l’Italia, ad eccezione della Valle D’Aosta sarà in zona gialla da lunedì quando saranno modificati i parametri per le fasce di colore e vincolati soltanto all’indice di contagio. Sarà stabilito anche un numero minimo di tamponi da effettuare, che sarà proporzionale ai quattro livelli di incidenza: in zona rossa, che scatterebbe con oltre 250 casi Covid su 100mila abitanti, andrebbe effettuato un minimo di 500 tamponi. In arancione, tra i 150 e i 249 casi, il minimo è 250 test.

In gialla, tra i 50 e 149 casi, se ne effettuano almeno 150. In bianca, fino a 49 a casi, almeno 100. Ma il passaggio in zona rossa avverrebbe anche se il livello di occupazione di area medica ospedaliera e area intensiva arrivasse rispettivamente al 40% e al 30% (oppure, altra ipotesi, 30% e 20%), dunque con il calcolo del cosiddetto ‘Rt ospedaliero’.