Cultura estiva a Soverato, e il Supercinema


L’estate 2017 è trascorsa con scarsissimi momenti culturali, tranne presentazioni di volumi a cura delle librerie o di associazioni. Fine; attività comunali, nulla eterno.
Ora aspettiamo spettacoli teatrali come quelli dell’anno scorso, di modesta o nessuna qualità, però ben muniti di amicizie. Ogni associazione si farà una sua programmazione, in genere rimanendo impermeabile alle altre e al resto del paese. Comunque, l’inverno è molto meno piatto dell’estate, a Soverato, sotto l’aspetto culturale. Buona, sempre, la programmazione del Grillo.

A Soverato però mancano tante cose, e tra queste è stridente l’assenza di una sala cinematografica. C’è, s’intende, ma è chiusa senza apparente luce di speranza.
La questione è, letteralmente, sub iudice, e coinvolge più soggetti privati, ma si è inserito il Comune; e la cosa si fa intricata, e ancora di più di natura giudiziaria. Come tutte le cose di natura giudiziaria in Italia, potrebbe tirarsi avanti per altri anni.
A titolo personale vi comunico che non ho capito e nemmeno sono curioso di entrare nella faccenda. Io so solo che se un cittadino di Soverato vuole vedere un film appena uscito, non ha un cinema, e dovrebbe andare altrove e lontano, in qualche multisala.

Sappiamo di un cinema a Soverato già attorno al 1925; ai bei tempi, ce n’erano due in accanita concorrenza: Lido e Supercinema. Molto frequentato dai ragazzi il cinema interno dei Salesiani. Tali strutture costituivano anche un’attrattiva per tutto un vasto territorio, con i benefici sociali ed economici che potete immaginare; o, i più anziani, ricordare benissimo.
I cinematografi assolvevano anche a funzione di teatro per lavori di arte drammatica e manifestazioni di vario genere. Per quanto mi riguarda, è al Supercinema che Tempo Nuovo diede “Il Giulivo”, di U.N., Premio Firenze Fiorino d’oro 2002! E già, può succedere anche a uno di Soverato, di saper scrivere di teatro in ottimo italiano; a un calabrese, e senza piagnistei o antimafia segue cena.

Oggi, cinema nessuno, malinconica chiusura dell’ultimo.
Tra i contendenti, Comune incluso e in testa, sapremo forse un giorno chi ha ragione secondo questioni di diritto che, ripeto, mi lasciano molto indifferente. Io so che ne soffrono la cultura e la socialità di Soverato, già mica tanto solide.
Nel senso politico più squisito del termine, nessuno al Comune sta cercando una soluzione, anzi… Ammesso e non concesso che ci siano dei problemi, i problemi, se si vuole, si affrontano e si risolvono di buon accordo e nell’interesse di tutti. E se non si vuole che restano e fanno cancrena.
Corollario: la cosiddetta opinione pubblica soveratese è muta come un congresso mondiale di tartarughe; a proposito del cinema, come a tutti gli altri propositi.

Ulderico Nisticò


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