Dante Alighieri: chi era costui?


Nemmeno per la mia sinapsi più arrugginita passa la pallidissima idea che il centenario di Dante possa interessare a qualcuno dei sottonotati calabresi enti:
Regione,
Province,
Comuni,
Università,
Scuole…
eccetera.

In Calabria, o antimafia segue cena, o soavi effluvi di buonismo politicamente corretto. Non può piacere Dante, poeta sanguigno e cattivo, dallo stile maschio, spiccio e rustico, sostenitore dell’Impero e organicista antiugualitario (“diversamente per diversi uffici”), e per di più ex combattente a Campaldino… No, Dante in Calabria non ha nessuna speranza di essere ammirato. Del resto, era toscano; se calabrese, all’Inferno avrebbe spedito “Quello lì che tu sai”, e non papa Bonifazio VIII (Inf. XIX, in anticipo sul trapasso effettivo) con nome e numero; e in numerosa compagnia di dannati, tutti riconoscibili!

Perché la Calabria dovrebbe curarsi di Dante? Intanto, perché anche la Calabria fa parte del mondo, e Dante è universale; anche la Calabria fa parte dell’Italia, e Dante è padre della lingua; e qualsiasi occasione dovrebbe essere buona per stimolare la cultura.

Ma la Calabria ha una ragione specialissima, per ricordare Dante intelligentemente; ed è che l’intera Commedia è palesemente ispirata al pensiero del “calavrese abate Gioacchino, di spirito profetico dotato”, e alla sua dottrina della Trinità e della storia come movimento triadico, età del Padre, età del Figlio, età dello Spirito Santo. Spero che a scuola almeno vi abbiano sussurrato che tutto il Poema è strutturato sul tre! Seguirebbero anche Vico ed Hegel, ma qui pretendo troppo.

I suddetti Comuni, Province, Regione, Scuole, Università, eccetera, cosa mai intendono fare, a parte niente?
È facile, bastano molta creatività e pochi soldi. Basta mobilitare chi conosce Gioacchino e Dante… quelli veri, s’intende.

E farlo subito: al 2021 mancano due mesi e 23 giorni.
Volete vedere che il 7 ottobre 2021 dovrò scrivere un articolo per lamentare che non si è fatto niente? Come per Campanella; Giglio; Murat e nemici di Murat; Ruggero I, Ruggero II, i Normanni in genere; S. Francesco di Paola; S. Nilo; Telesio; eccetera…

Ulderico Nisticò