Davoli – Nota del Gruppo Consiliare di minoranza “Ripartiamo”


davoli2Il Gruppo Consiliare di minoranza “Ripartiamo” , intendendo assolvere in pieno al proprio ruolo di opposizione “costruttiva” nell’Amministrazione di Davoli, ha sollecitato nei giorni scorsi una riunione operativa e propositiva con l’esecutivo, che si è tenuta presso il Municipio, per discutere del problema che sta vivendo la comunità Davolese a causa del mancato conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani e sulle problematiche inerenti la realizzazione dei nuovi tratti di lungomare, a sud e a nord di quello già esistente.
Da diverse settimane si sono accumulate lungo le strade del paese e a ridosso delle abitazioni tonnellate di rifiuti che con le temperature elevate di questo periodo, oltre ad emanare miasmi ed olezzi insopportabili e a dare un’immagine a dir poco squallida del nostro paese, mettono a serio rischio la salute dei cittadini e dei numerosi turisti che in questo periodo di vacanze risiedono nel nostro territorio. Vi è poi da considerare l’enorme danno ambientale determinato dal percolato formatosi a causa della permanenza dei rifiuti nei vari siti, che inquina irrimediabilmente la falda freatica sottostante o, peggio ancora, per effetto delle ripetute piogge di questi giorni, si riversa direttamente in mare tramite i canali di colo che defluiscono verso il litorale.
Pur riconoscendo che le cause di tanto disagio non sono da ascriversi all’operato dell’attuale Amministrazione, insediatasi da qualche mese, riteniamo che non si possa comunque restare a subire passivamente tale situazione, pertanto, data l’emergenza di carattere igienico-sanitaria ed ambientale che si è determinata, è stata richiesta dai componenti del gruppo “Ripartiamo” l’assunzione, coordinandosi con gli altri Enti interessati all’interno dell’Unione dei Comuni di provvedimenti urgenti, eccezionali e straordinari, consentiti dalla legislazione vigente per, quantomeno, alleviare gli enormi disagi e i pericoli derivanti dal perdurare di tale stato. Tra questi l’acquisizione di containers in cui depositare provvisoriamente, in sito adeguato, i rifiuti presenti nelle vie del paese e, in alternativa, nella probabile difficoltà di reperirli in tempi brevi, l’individuazione di un’area esterna ai luoghi abitati che, adeguatamente impermeabilizzata, funga da area di stoccaggio, in attesa del conferimento definitivo in discarica una volta normalizzata la situazione.
L’esecutivo, pur evidenziando perplessità sull’attuazione della proposta, ha manifestato la volontà di prenderla in considerazione impegnandosi a produrre gli atti amministrativi necessari.
E’ stato in seguito messo in evidenza dal gruppo “Ripartiamo” il problema dell’imminente inizio dei lavori del nuovo lotto del lungomare che, se realizzato per come previsto in progetto, esporrà l’opera al concreto rischio di essere distrutta, anche in tempi brevi, dalle mareggiate che frequentemente interessano il nostro litorale. Difatti, nel tratto posto a sud di quello già esistente, per uno sviluppo di circa 450 metri, il piano del lungomare sarà posizionato ad una quota più bassa di circa 1,40 m. rispetto a quella delle dune naturali (delle quali si prevede lo sbancamento) che attualmente proteggono le abitazioni antistanti la spiaggia dalle incursioni delle onde durante le mareggiate. Non solo, in questo stesso tratto planimetricamente l’opera è posizionata a qualche decina di metri dalla battigia, e ciò necessita della realizzazione di instabili rilevati in sabbia, data l’impossibilità di costruire opere o barriere in calcestruzzo di difesa e protezione. Risulta del tutto evidente, anche all’occhio del profano, quanto possa divenire precaria la durata dell’opera, il cui costo complessivo è di un milione di euro che rischierebbe così di essere, in gran parte, letteralmente buttato a mare. Si è, inoltre, soffermata l’attenzione su arredi e pubblica illuminazione previsti, identici a quelli già messi in opera nel tratto esistente, che hanno dimostrato, in questi pochi anni di vita, tutti i propri limiti.
Si è anche sottolineata, per quanto riguarda l’altro tratto da realizzare, a nord di quello esistente, la scelta poco chiara di lasciare libera una vasta area demaniale a monte del nuovo tracciato, quando il posizionamento di quest’ultimo al limite del confine del demanio poteva evidentemente garantire maggiore sicurezza all’opera, nei confronti delle mareggiate, allontanandola il più possibile dal litorale.
E’ stato, quindi, proposto alla maggioranza di apportare le opportune variazioni al progetto per ovviare alle criticità sopra riportate, in particolare per quanto riguarda la parte sud si è proposto di spostare l’asse verso monte, riducendone la sezione a meno di 10,00 ml e posizionando il piano pedonale e ciclabile, che dovrà essere in legno adatto e specificamente trattato per ambienti marini, almeno 50 cm al di sopra delle dune, poggiato su pali in legno opportunamente dimensionati e trattati e infissi nella stessa duna. Tale soluzione ovvierà anche al probabile danno che potrà essere provocato alle abitazioni antistanti, per le quali l’abbassamento della duna costituisce un maggiore rischio di allagamento, e anche al conseguente danno derivante all’amministrazione da possibili azioni legali da parte degli interessati, che potrebbe riperquotersi sulle casse comunali, con conseguente danno erariale a carico dell’intera cittadinanza.
La maggioranza amministrativa, pur riconoscendo la fondatezza delle criticità evidenziate, e la bontà delle soluzioni proposte, ha assunto una posizione di chiusura netta, motivata con la ristrettezza dei tempi utili per il completamento dell’opera, tanto da affermare che se questa sarà distrutta dalle mareggiate l’amministrazione reperirà (sic) nuovi finanziamenti per la sua ricostruzione. Orbene, questo modo di affrontare la gestione delle risorse pubbliche ci sembra oltremodo irresponsabile . Se è vero che obiettivo primario è quello di non perdere il finanziamento per la realizzazione dei nuovi tratti di lungomare, è anche vero che bisogna mirare a rendere l’opera realizzata duratura e funzionale e , se c’è la volontà , ci sono i termini per farlo. Riteniamo, infatti, che avviando immediatamente le procedure di variante, anche prima dell’inizio dei lavori, ci siano i tempi tecnici per ottenere le necessarie autorizzazioni.
Di tanto ritenevamo doveroso informare l’intera cittadinanza.


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