Debora Rizzo, la volontaria di Soverato che salva i cani anziani dal canile


Debora Rizzo, 30 anni, vive a Soverato, in Calabria. Dal 2012 fa la volontaria nei canili e, giorno dopo giorno, stando accanto agli animali abbandonati, ha imparato a conoscerli e amarli ancora di più. Soprattutto i più sfortunati, quelli che difficilmente troveranno una famiglia pronta ad accoglierli: i più anziani o con qualche problema di salute. Ha deciso allora che sarebbe stata lei a prendersene cura. «I primi ad essere adottati sono i cuccioli, i cani più carini – racconta -. Gli altri li vedi invecchiare dentro i box, spesso morire nel canile. E io non ce la faccio a sopportarlo. Così, quando posso, li porto a casa».

La prima è stata Nike, 14 anni, nel 2014. «Mi ero letteralmente innamorata di lei – spiega Debora -: era malata, è rimasta con me meno di un mese, poi se ne è andata. Ma sono contenta di averle dato una famiglia per un po’». Dopo di lei molti altri cani anziani sono entrati nella sua vita. Tra questi c’è Nonno Lupo. La foto di questo meticcio ventenne che si godeva il sole sulla spiaggia dopo una vita passata nel box, ha fatto il giro dei social un paio di anni fa. E da allora sono decine le persone che scrivono a Debora per raccontare la storia dei loro cani e chiederle consiglio. «Lupo era entrato in canile da cucciolo – spiega – quando l’ho preso aveva 20 anni, era il più anziano del canile e si stava lasciando andare. Così ho deciso di portarlo via. Ed è rifiorito. Pensavamo tutti che avesse solo pochi mesi di vita invece, per fortuna, è stato con me per più di un anno e mezzo. Si è goduto la vita, compatibilmente con l’età». Debora ancora si commuove parlandone. Racconta di quanto fosse dolce ma anche volitivo: «Se non voleva fare una cosa non la faceva, era impossibile convincerlo. Ad esempio odiava il guinzaglio e le pettorine. Non ne voleva sapere. E io ovviamente lo assecondavo. Perché questa è la cosa più importante con loro, specialmente se sono anziani: capirli e rispettarli».

Nonno Lupo amava il mare, stare sdraiato al sole. Mentre Elia, 19 anni, che vive ancora con Debora adora la montagna: «Per andare a camminare con lui la prima volta mi sono portata una tracolla – dice sorridendo -: ero certa che avrei dovuto portarlo sulle spalle mentre salivamo in alto. E invece andava su più veloce di me. Mi ha reso veramente felice. Però gli piace anche nuotare. E quando l’ho portato sulla spiaggia è voluto entrare in acqua».

Nell’attuale famiglia canina di Debora ci sono anche altri due «vecchietti»: Hill (11 anni, cardiopatico) e Aurora (14 anni, ex fattrice, abbandonata in campagna con un fil di ferro nella pelle). «Ognuno ha il suo carattere – spiega la volontaria -. Alcuni vogliono solo riposare, stare tranquilli; altri invece desiderano ancora correre, giocare, scoprire cose nuove. Comunque è importante essere consapevoli che hanno una vita alle spalle e questo va accettato. Io ho la fortuna di riuscire a capirli, ad entrare in sintonia con loro, e loro mi aiutano a esaudire i loro desideri».

Adottare un cane anziano è un gesto d’amore ma non tutti sono pronti: «Tante persone decidono di non farli entrare nelle loro famiglie perché hanno paura di soffrire quando questi cani moriranno. Ovviamente è così ma è ancora maggiore la sofferenza quando si sa di averli lasciati a morire in canile. Per cui, non abbiate paura. Siate generosi con loro e con voi: quello che vi daranno è bellissimo. Fidatevi». (Corriere.it)


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