“E’ stato un primo segnale forte ed importante di ripristino della legalità”. Commenta così il presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, i primi abbattimenti, effettuati ieri mattina a Caminia di Stalettì, delle villette costruite abusivamente sul demanio, a pochi metri dal mare, in violazione della normativa urbanistico-edilizia.
Si tratta in totale di circa 70 villette su un’area di oltre 5.000 mq che, da decenni, deturpano una della località più belle e suggestive dell’intera costa jonica calabrese a causa dell’inerzia protratta delle Istituzioni competenti.
Le demolizioni sono state effettuate dopo l’operazione congiunta denominata “Sea View” in base alle indagini dirette dalla Procura della Repubblica con a capo il Dott. Nicola Gratteri e segue i provvedimenti di sgombero e di sequestro operati a seguito della decisione del Tar Calabria, di respingere il ricorso presentato da alcuni cittadini proprietari dei manufatti.
“Legambiente Calabria – dichiara il presidente Parretta – è al fianco delle pubbliche amministrazioni, a partire dal Comune di Stalettì, che stanno, finalmente, svolgendo il proprio ruolo restituendo Caminia all’uso collettivo. Restiamo in attesa della demolizione di tutte le villette abusive incluse quelle ancora sub iudice, un vero ecomostro diffuso per come è stato definito, e del conseguente recupero ambientale effettivo del territorio. Il circolo “Cassiodoro” di Legambiente svolge un attento ruolo di monitoraggio del territorio. Non vogliamo che restino ferite aperte come quella, ben visibile, rimasta a Stalettì dopo l’abbattimento di parte di villaggio Lopilato, seguito ad anni di lotte ambientali”.
“Ricordiamo che – conclude il presidente regionale dell’Associazione ambientalista – per come raccontato annualmente dal rapporto Ecomafia, la Calabria è, purtroppo, saldamente ai primi posti della classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento. Legambiente, anche con la campagna “Abbatti l’abuso” lavora quotidianamente per arrivare alla demolizione di quell’80% di immobili già colpiti da ordinanze di demolizione ma ancora in piedi, in spregio alla normativa vigente”.