La demonologia è una branca della teologia, oggi però passata di moda; non solo la demonologia, anche la teologia, che in bocca a certi preti è solo antropologia quando non sociologia della domenica.
La teologia ha per oggetto Dio e l’anima, e perciò la metafisica. Metafisica, quindi ciò che è ontologicamente spirituale. L’esistenza ontologica dello spirituale non può essere dimostrata o negata; e ciò per mancanza di un linguaggio astratto nella mente umana, che si esprime solo in modo corporeo. Provate a disegnare un punto, e capirete come sia impossibile: per piccolo che sia, infatti, disegnerete un cerchio, e non un punto. Alla metafisica, dunque, si può solo credere.
Ebbene, se una persona è in qualche modo in contatto con il demonio, accorgersene e provvedere è compito della sola Chiesa; e ricordo a me stesso che ogni sacerdote cattolico è sempre esorcista; anche, per la pratica, occorrono una specifica preparazione, e sempre il permesso dell’Ordinario.
Se ciò è vero – ed è teologicamente vero – il sacerdote non deve cadere nella facile trappola buonista dei “ragazzi solari”, cara ai giornalisti delle frasi fatte. E non ci crede nessuno, che tutti i morti assassinati e tutti i gli assassini fossero, a detta dei vicini di casa e compagni di scuola, solari, sereni, felici… e poi, una mattina, improvvise coltellate. Non ci crede nessuno, però via palloncini in cielo e bei discorsi ai microfoni: una specie di rito laico per non ammettere l’esistenza del male.
Il male che, teologicamente è il demonio; razionalisticamente, lo si spieghi come si vuole, ma esiste. A proposito, non ve ne venite con elucubrazioni sociologiche della suddetta domenica: i “solari” uccidono, si suicidano, si drogano eccetera mentre appartengono a tutte le classi sociali e a tutte le condizioni economiche. Potrei elencarvi centinaia di suicidi di milionari, e i soli spiegabili sono quelli misteriosi della Prima repubblica: gli altri, di poveri o nababbi, sono effetto di un demonio dentro: o metafisico, o, se non volete, psichico. Dante riempie di suicidi il XIII dell’Inferno, a cominciare a Pie delle Vigne, giurista ministro poeta.
Ma se qualcuno parte dalla leggenda filosofica che tutti gli esseri umani sono solari, e implicitamente nega il male, non lo può riconoscere manco se incontra il marchese De Sade in persona e Jack lo Squartatore con l’ascia sanguinosa. O, al massimo, spaccerà una spiegazione economicistica campata in aria, ottima per un convegno e un tema in classe di quelli già portati da casa, manca solo il voto: ma consapevolmente falsa, e molto pericolosa, come la triste cronaca insegna.
Ora, ve lo immaginate un medico il quale neghi la malattia, e in caso di tumore ordini la camomilla? Ecco, così sono gli educatori costretti dalla legge e dal politicamente corretto e ritenere che tutti i loro educandi e allievi siano normodotati e buoni, e, in caso di delitto, solari.
E se un solare dà segni di squilibrio di testa, il suo posto non è a passeggio nel parco. Prima della sua molto ipotetica guarigione mentale, viene la tutela della comunità, e della singola persona che incautamente passeggi con lui.
Lasciamo dunque il solare alle giornate estive.
Ulderico Nisticò