Dilaga la violenza


 Come mai gli antimafia segue cena non s’indignano della violenza che dilaga? Violenza che, mettiamo le mani avanti, non ha niente di mafioso, cioè di criminalità organizzata, quindi logica: è violenza e basta; ed è molto più pericolosa esattamente per questo motivo. Un distinto signore di palese origine africana se ne va a spasso con un machete, ferisce una donna, chiede scusa e gli danno solo obbligo di firma e tanti saluti. Bande di giovinastri si affrontano in spiaggia e per strada. Eccetera.

 Giovinastri, sono, non “minorenni”, come si affrettano a precisare i giornalisti politicamente corretti. Sapete quanto me ne impipo, se il mascalzone conta 18 anni e un giorno, oppure 17, 11 mesi e 29 giorni?

 Moltissimi dei violenti sono “di seconda generazione”, cioè figli di clandestini (“migranti”, nel linguaggio della Lamorgese e soci!). Lo stesso fenomeno delle banlieue francesi, cioè sono vittime di quei buonisti che hanno promesso a papà felicità a buon mercato (e alla mamma, ius soli!), e che non l’ottengono e non la possono ottenere, come nessuno l’ottenne mai: però noi lo sappiamo, loro no; e, per di più, si sentono protetti dal suddetto buonismo e da giudici mollaccioni.

 Urgono provvedimenti, e preventivi, non aspettando che il mascalzoncello commetta un reato. Per il bene di tutti, e anche per il suo stesso bene, bisogna stargli addosso all’improvviso, e spaventarlo prima: elegantemente, si chiama deterrenza. Come fa, il ragazzotto, ad avere soldi per bicchierare tutta la notte a liquore? Come fa, se nemmeno lavora? Spaccia? Ruba? O ha dei genitori tanto idioti da foraggiarlo senza controllo?

 Attenti, buonisti e sociologi della domenica: a violenza risponde violenza. Prima o poi, anche le persone più tranquille si stancano di subire, e provvedono da sole. E questo non va bene, per l’evidente ragione che il buon borghese non è capace di gestire un’arma, e farebbe danno a sé e a chi non c’entra. Vero, ma se deve aver paura di uscire di casa…

 Ci deve pensare lo Stato, il cui primo compito è imporre la legge “ne cives ad arma veniant”: è un latinello facile. Ma se lo Stato è latitante, e se le leggi le fanno i commentatori tv invece dei giuristi, ecco i delinquenti con machete… e obbligo di firma.

Ulderico Nisticò