Disavanzo dell’Italia fra i più elevati: aiuti da conservare


Il Movimento “Italia Plurale” auspica che il Pil area euro sia in pesante riduzione

L’Italia, insieme a Spagna, Francia e Slovacchia, riporterà nel 2021 il deficit più ingente nell’Eurozona con percentuali superiori al 7,5% del Pil. Tuttavia, “in ragione della brusca contrazione dell’economia dell’area dell’euro, un orientamento di bilancio ambizioso e coordinato rimarrà essenziale fino a quando non si registrerà una ripresa duratura”, ciò è quanto rileva la Bce nel suo “bollettino economico”, dopo che la Commissione europea ha reclamato cautela sulla sostenibilità di bilancio a medio termine.

La Bce osserva che “il sostegno di bilancio dovrebbe tuttavia continuare a rimanere su livelli elevati, almeno finché l’emergenza sanitaria persiste e la ripresa non è in grado di autoalimentarsi, sarà importante prorogare le misure temporanee al fine di scongiurare la possibilità di variazioni brusche e significative”.

Nell’area euro la seconda ondata e l’incremento dei parametri di contenimento a cominciare da metà ottobre “dovrebbero determinare un nuovo calo significativo dell’attività nel quarto trimestre, sebbene in misura molto inferiore rispetto a quanto osservato nel secondo trimestre dello scorso anno”.

Tuttavia grazie all’effetto dei vaccini, dal secondo semestre del 2021 si potrebbe constatare il superamento della crisi pandemica, cui potrebbe coincidere un rilancio economico. Sono tutte ipotesi per l’Italia, in sostanza ci potrebbe essere un anno “a due volti”, con rischi in calo sul primo semestre ed un trend al rialzo nel secondo periodo dell’anno.

“In ogni caso – si segnala – saranno necessari anni per recuperare i livelli di attività pre Covid-19. In generale, per quest’anno si attende un rimbalzo del Pil del 4,7%, dopo il calo del 9% stimato per il 2020: il recupero sarà più marcato per gli investimenti che per i consumi”.
Per quanto interessa l’area Euro, il riscontro della seconda ondata pandemica in Europa fa prevedere un Pil in sicuro calo nel 4° trimestre 2020, a cui s’accompagnerà un rimbalzo nel 2021. Il supporto delle politiche fiscali sarà revocato solamente in parte. Le politiche monetarie rimarranno molto accondiscendenti, anche se non si immagina che siano presentati nuovi parametri di impulso né nell’Eurozona, né negli Stati Uniti.

Prima di allora, il trend dell’economia globale corre il rischio di essere nuovamente volatile in relazione al verificarsi di ondate di contagio, principalmente in Europa, dove si suppone una contenuta terza ondata Covid-19, fra il primo e il secondo trimestre del 2021. Lo sviluppo mondiale dovrebbe essere il quest’anno intorno al 4,8%, bilanciando la diminuzione del 4,1% del 2020 e trascinando il Pil ad ambiti pre-crisi.

Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” ritiene che almeno fino a quando non sarà possibile una rilancio stabile dell’economia dell’area dell’euro, non sarà neppure possibile una propensione ambiziosa e coordinata della stessa, tale che possa permettere una sicura crescita mondiale duratura.
Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” è del parere che sia necessario un forte sostegno di bilancio per restare su valori elevati, almeno durante il persistere dell’emergenza sanitaria o finché non vi sia un rialzo tale d’autoalimentarsi, pertanto sarà fondamentale prolungare le disposizioni temporanee al fine di evitare la possibilità di cambiamenti improvvisi ed inaspettati.

Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” pensa che quest’anno ci possa essere un rimbalzo del Pil tale da trasportarlo a periodi pre-crisi, infatti solo così si potrà immaginare un trend positivo per l’economia globale, tale da accrescere lo sviluppo mondiale.
Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” invita tutte le forze politiche, sia nazionali che europee, a voler supportare l’economia in questo momento così difficile, al fine di far sì che possa tornare un benessere economico per tutti coloro che purtroppo hanno sofferto una siffatta situazione economica, che ha visto l’intera economia internazionale diminuire come non mai prima.