Dissequestrati alcuni terreni nel comune di Davoli


Finalmente è giunto al termine il blocco di alcuni terreni in Davoli, località Piani di Bella, dove erano stati rinvenuti rifiuti abbandonati da ignoti. Il sequestro era stato emesso dalla Procura della Repubblica di Catanzaro anche nei confronti di Aloisio Paolina in data 29 marzo 2014 ed era stato confermato in sede di riesame dal Tribunale di Catanzaro.

Il sequestro seguiva ad una vasta operazione del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro che, venendo a conoscenza di probabili violazioni alla normativa ambientale posti in essere nel Comune di Davoli, più precisamente in loc. Piani di Bella, interveniva accertando la presenza di ingente quantitativo di materiale riversato e sotterrato in una ampia area. Soprattutto erano presenti scarti di lavorazione e demolizione edilizia, nonché altri materiali di natura varia, come documentati dalla emittente televisiva Telejonio.

La Sig.ra Aloisio Paolina, però, ricorreva in Cassazione con il patrocinio legale dell’Avv. Luigi Aloisio del foro di Catanzaro, e otteneva l’annullamento della decisione del Tribunale del riesame, che, invece, aveva ritenuto legittima l’azione del Nucleo di Polizia Tributaria e, quindi, della Procura della Repubblica di Catanzaro.

La Suprema Corte di Cassazione, infatti, accogliendo il ricorso della difesa della Sig.ra Aloisio Paolina ha affermato, con decisione depositata in data 24 settembre 2015, che non è sufficiente l’accumulo di rifiuti vari su un terreno per ritenere colpevole il proprietario, soprattutto se il terreno è aperto e accessibile a tutti.

A seguito della sentenza della Cassazione, il Tribunale di Catanzaro, nuovamente chiamato a decidere sul sequestro, ha dovuto rivedere la sua precedente posizione e con ordinanza depositata in data 6 ottobre 2015 dissequestrava i terreni e li restituiva all’avente diritto. Il Tribunale del Riesame era composto dal Presidente Giuseppe Valea e dai giudici Barbara Saccà e Federico Zamparoli.

Per l’Avv. Aloisio è stata in tal modo fatta giustizia, in particolare perché si è affermato un principio fondamentale di diritto in materia di rifiuti a garanzia dei possessori di terreni accessibili ad ignoti. Non è sufficiente, infatti, la presenza di rifiuti in fondi aperti per ritenere il concorso nel reato da parte di chi ha il godimento del terreno.


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