Domani stato di agitazione dei lavoratori della sanità. I sindacati: “Troppe illusioni e mancate risposte”


Ancora in piazza con i lavoratori della Sanità calabrese pubblica e privata per rivendicare un vero cambio di passo alla struttura commissariale, alla Regione e nella governance di tutte le strutture. FP CGIL CISL FP UIL FPL hanno proclamato lo stato di agitazione degli operatori della sanità pubblica e privata ed indetto un sit in davanti alla Cittadella regionale, giorno 30 giugno alle ore 10, sostenute dalle rispettive Confederazioni regionali e dalle categorie dei pensionati, per chiedere che si manifesti con azioni tempestive e concrete la volontà di risolvere i disagi dei lavoratori e dei cittadini calabresi da parte di chi ha responsabilità e compiti istituzionali nel governo del Sistema Sanitario Regionale.

“Troppe ancora le criticità, troppe le attese disilluse, troppi i bisogni di salute senza risposta, già un anno fa la lunga lista di richieste e l’appello a fare presto erano stati al centro di analoga manifestazione, ma sembra che il tempo sia trascorso invano e i nodi cruciali siano ancora irrisolti, a partire dai riconoscimenti economici alle lavoratrici ed ai lavoratori della sanità per l’impegno profuso in tempo di pandemia, corrispondendo finalmente la cosiddetta indennità Covid; per passare al punto fondamentale delle assunzioni e dei rinnovi dei contratti in scadenza, ma anche per i mancati confronti sulla pianificazione operativa, lo smaltimento delle liste d’attesa, il potenziamento della sanità territoriale, l’assistenza agli anziani e tutta la partita sulla sanità privata con al primo punto il mancato finanziamento regionale del rinnovo contrattuale Aiop- Aris, ma anche tutte le altre problematiche relative a questo comparto”, ribadiscono i segretari generali regionali Calabria, Alessandra Baldari (FP CGIL), Luciana Giordano (CISL FP), Elio Bartoletti (UIL FPL).

“Non ci arrendiamo all’inerzia, alla lentezza, al rinvio di temi che sono fondamentali per cambiare un sistema sanitario regionale che arretra piuttosto che risanare, per questo torniamo in piazza, perché il diritto alla salute deve essere garantito a tutti i cittadini calabresi e il diritto alla sicurezza e ad un lavoro dignitoso deve essere garantito a tutti i lavoratori e le lavoratrici della sanità pubblica e privata. Per tutte queste ragioni si fa appello alla massima partecipazione all’iniziativa”.