Domenico Dara è cittadino onorario di Girifalco


 Il Consiglio comunale conferisce il prestigioso riconoscimento allo scrittore nel corso di una cerimonia svoltasi, sabato mattina, nell’aula magna della scuola Media. Alla presenza di parenti e amici del vincitore del Premio Stresa 2017, la comunità di Girifalco scrive, così, un’importante pagina della storia del paese in cui sono ambientati i romanzi di Dara: quel luogo in cui non c’era spazio per le sfumature e le vie di mezzo. Domenico arriva insieme alla moglie Rosy e ai suoi tre figli, Francesco, Penelope e Cassandra. Sarà Francesco a stringerlo per primo in un abbraccio che dimostra il grande spessore umano dello scrittore. Lo stesso abbraccio che la madre riserva a Domenico alla fine della cerimonia. Quella carezza della signora Teresa sul viso di Domenico-figlio, non passa inosservata.

Ed il pubblico di Domenico lo apprezza. Lo dimostra. Con gli abbracci. Le strette di mano. E con gli applausi. Come quello che lungo e scrosciante avvolge Domenico alla fine del suo intervento. Il pubblico si alza in piedi. E’ rapito dal viaggio che Domenico, in poco tempo, gli fa fare: “Pensavo che Girifalco non esistesse, invece esiste veramente. Lo scrittore ha il compito di mettere insieme finzione e realtà. Mi sono dato un compito con la mia scrittura: raccontare la Calabria così com’è , e non come solitamente viene raccontata con i suoi antichi stereotipi. Per raccontare una Calabria diversa sono partito da Girifalco. La mia scelta non è solo affettiva ma poetica.

Nel mio libro, Girifalco, attraverso un segno del compasso che il postino fa su un foglio, risulta al centro del mondo. Che significa? Significa che ogni uomo ogni periferia può essere il centro del mondo. I miei libri sono un invito a vedere il mondo con occhi diversi. È la speranza che i lettori che leggono i miei libri, si trasformino essi stessi in scrittori. Ogni mio personaggio rappresenta un valore positivo o un difetto umano che si levi dall’invidia o dalla cattiveria. Tanti dei miei personaggi ci camminano a fianco e non lo sappiamo. Anche di noi stessi non sappiamo nulla. I miei racconti cercano quella bellezza che ci può salvare davvero. Il buio è un atto transitorio della luce”.

Le parole di Domenico arrivano dritte al cuore. Ma la cerimonia, definita dallo scrittore del Breve Trattato sulle coincidenze “il più bel momento della sua vita letteraria”, è un’escalation di emozioni. Introdotti dal presidente del Consiglio Comunale, Elisabetta Ferraina, i lavori proseguono con i contributi dell’assessore alla Cultura, Elisabetta Sestito, del vicesindaco, Maurizio Siniscalco, del capogruppo dei Democratici per Girifalco, Mario Deonofrio e del sindaco, Pietrantonio Cristofaro, a cui sono affidate le conclusioni. Il violino di Carolina Defilippo (Associazione Mozart) accompagna il dibattito impreziosito da un video in cui sono raccolti dei bellissimi messaggi rivolti a Domenico da parenti e amici (da Gioacchino Criaco agli editori di Domenico, solo per citarne alcuni). Il pubblico è emozionato. Domenico pure. Soprattutto quando il sindaco gli consegna l’attestato di cittadinanza onoraria e quando il presidente del Consiglio illustra il dono che l’amministrazione comunale gli ha voluto fare. Un’opera realizzata dall’orafo Paolo Migliazza raffigurante l’immagine riportata sulla copertina di “Appunti di Meccanica Celeste”.

La cerimonia è un tripudio di simboli. Come quelle lettere che attaccate a dei palloncini scendono dal soffitto; le lettere di quel postino che hanno reso Domenico un grande scrittore. L’orgoglio di Girifalco di cui, da qualche ora, è cittadino onorario. 


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