E chi comanderebbe l’esercito europeo?


 Premessa di polemologia: un esercito comandato da un (01) caporale semianalfabeta sarebbe più al sicuro e più vincente di un esercito comandato in contemporanea da Agamennone, Milziade, Camillo, Scipione, Cesare, Carlo Magno, Napoleone… e continuate voi.

Ovvero, deve comandare uno solo; ed è questa una regola di polemologia senza ombra di dubbio. Questo uno solo deve a sua volta obbedire al governo, e a un solo governo, il quale però deve dare le direttive di carattere generale, non certo intervenire sul campo, dove farebbe solo danno.

E veniamo a noi: se mai si farà un esercito europeo, chi lo dovrà comandare? Non diciamo un governo europeo, che, a oggi 15 marzo 2025 non c’è, dopo che una specie d’Europa c’è dal 1957!

Lo vorrebbe governare e comandare Macron, con le sue addirittura duecento bombe dei tempi di de Gaulle, e scadute come un vecchio yogurt; e vuol far paura alla Russia che ne ha seimila dichiarate, e chissà quante altre nascoste. Idem per gli Stati Uniti.

Vorrebbe dare una mano la Gran Bretagna, la quale ancora verso gli anni 1960 dominava, a vario titolo, un quarto delle intere terre emerse del Pianeta, e oggi è grasso che cola se restano, molto precariamente, la Scozia, l’Ulster e il Galles. Sic transit gloria mundi.

Vorrebbe dire la sua la Germania, la quale, a quanto si sussurra, sta riconvertendo la Volkswagen da auto ecologiche che non vuole nessuno, a produzione di carri armati. Vero però che la Germania è dal 1871 che non vince una guerra, e, direbbe Tacito, i suoi abitanti hanno “corpora tantum ad impetum valida”. Senza scordare la debolezza politica dei governi, e le difficoltà economiche.

A proposito, anche la Francia ha perso tutte le guerre dal 1813, eccetto, ma con poderosi aiuti, il 1918.

Le tre comari di cui sopra snobbano l’Italia? Ebbene, l’Italia sta snobbando loro, ed è un ottimo atteggiamento. Vedremo.

Ulderico Nisticò