E il boss di ‘ndrangheta ordinò al bambino: «Ora uccidi quell’infame di tua madre»


«La devi ammazzare. Due colpi nella faccia di quell’infame di tua mamma e chiudiamo ’sta tragedia una volta per tutte. Devi farlo tu. Con l’età che c’hai non andrai in galera». Il padre fissava il piccolo Rocco, da lui si aspettava la stessa determinazione nel tenere lo sguardo alto. Non rimase deluso.

Erano uno di fronte all’altro nella campagna stretta tra l’Aspromonte e il mar Ionio. Seduti su poltroncine di plastica sotto un albero di arance in fiore, protetti da un lungo arbusto di gelsomino, che segnava il confine della tenuta. L’intenso e dolce profumo di gelsomino strideva con il cinico progetto di morte che don Nicola aveva appena consegnato nelle mani del suo erede.

Al racconto shock e inedito è dedicato il primo capitolo del libro appena pubblicato da Laterza dal titolo “Rinnega tuo padre” . Il piccolo Rocco è nato nel 2004, alcuni anni dopo l’ingresso di Nicola nella ’ndrina del paese. Rocco, tuttavia, non è il suo vero nome e sul paese possiamo dire poco. Non per omettere qualcosa, ma solo per tutelare il ragazzo, che oggi vive in una località protetta. Lontano da quel padre che voleva diventasse un killer, battezzato col sangue della madre come nelle più classiche delle tragedie greche. L’inizio di una carriera. Per diventare magari un giorno capomafia. (L’Espresso-Repubblica)


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