Ebbene sì, sono negazionista


Oggi commetterò un peccato molto più grave, agli occhi dei lettori, dell’eresia nel XVI secolo o del “deviazionismo” sotto Stalin: il negazionismo. Cos’è, questo negazionismo? È dubitare di quanto scrivono e dicono i giornalisti non solo politicamente corretti, ma soprattutto in cerca di articoli comodi da scopiazzare.

Premessa. Io sono profondamente reazionario e nazionalpopolare, perciò amo profondamente le epoche della storia in cui guelfi e ghibellini si scannavano per strada, e ne usciva la Divina Commedia, mica i romanzi dei lucchetti! In cui si costruivano le cattedrali e non certe chiese fienili. Vi bastano, come esempi? Epoche sanguigne, ardenti, creative… sì, ma non certamente comode!

Cosa voglio negare? Le fandonie di Rousseau (opinionista del XVIII secolo, non piattaforma del XXI) sulla natura buona e bella e mite, con abitanti chiamati, da lui, “buon selvaggio”. I selvaggi non sono mai esistiti, perché ogni etnia umana, anche quella tecnologicamente più primitiva, ebbe sempre anima, religione, lingua, amori, odi, guerre eccetera. Tanto meno, dunque, erano “buoni”. I popoli precolombiani, alcuni dei quali di buon livello culturale, ammazzavano a ogni festa un mare di persone, strappando i cuori ancora vivi… e siccome non bisogna mai sprecare la grazia degli dei, si mangiavano il resto a stufato. Anche i Romani,però, si divertivano con gladiatori…
…e gladiatrici, come attesta Marziale. Visto che accontento le femministe?

La natura… beh, ragazzi, volete l’elenco dei terremoti calabresi? Terremoti, il che impedisce ai sociologi e antropologi e storici della domenica di prendersela con gli Spagnoli, i Borbone… oppure, come va di moda oggi, con Garibaldi! Quanto alle alluvioni, leggete gli Annali di Tacito o il V del Purgatorio.

Passiamo al covid. Un milione di morti, presi uno per uno, sono un milione di drammi esistenziali cosmici; ma rispetto ai quasi otto miliardi di abitanti del mondo, è una percentuale insignificante. Quella del 1348 sì che fu un’epidemia: qualcuno calcolò un milione di morti in Italia… sì, ma su otto milioni!
A proposito, tra i morti, Laura del Petrarca, il che tappa la bocca ai postmarxisti speranzosi di dimostrare che morivano solo i poveri!!! Per un postumo, qualche decennio dopo, morì Gian Galeazzo, duca di Milano.

I morti… durante l’Impero Romano, che fu l’epoca del passato migliore della storia, l’età media era di 42 anni. In quella di poco prima, però, Bruto, Cassio, Catilina, Cicerone, Cleopatra, Crasso, Giulio Cesare, Lucrezio, Marco Antonio morirono o uccisi o suicidi (gente nervosa, quelli!); e quando defunse l’unico longevo, Augusto, i suoi amici Virgilio e Orazio erano da un pezzo roba da libri di testo per la scuola.

Oggi l’età media è alle stelle; e i paesi pullulano di case di riposo per anzianissimi. Ancora qualche decennio fa, se uno arrivava a 60 anni, lo indicavano come fenomeno. Vero che qualcuno superava persino il secolo, ma erano pochissimi e biologicamente fortissimi per nascita.
Biologicamente, perché gli stili di vita erano, generalmente, poco salutari: pessimo vino e ancor peggiori femmine, risse, guerre, scarsa igiene… Guerre: mio nonno si fece Libia, Prima mondiale tra gli Arditi, Seconda più tranquilla per età… e morì ottantenne nel suo letto.
L’igiene? Per ragioni archeologiche, non vi dico dove facevano i bisognini persone che sono ancora vive e possono confessarlo.

Vero che le soppressate di oggi non sanno di niente e quelle di una volta furono squisite, ma proprio perché la materia prima, il maiale, mangiava gli avanzi e non dico altro, e viveva nello sterco.
I poveri, dite voi… e già, perché le nobildonne ottocentesche vestite in quel modo assurdo, e sempre sedute a fare il macramè, immaginate che vita sana… e infatti la tubercolosi andava a un soldo. Senza contare la nevrosi e il dilagante bovarismo con turbe psichiche varie.
Insomma, stiamo materialmente molto meglio. Ovvio che ci annoiamo, però il perché ce lo ha spiegato già il Vico: senza religione metafisica, senza miti, senza ideali, senza amori difficili… e la letteratura e il cinema sono solo tediosissima cronaca. Effetto del benessere, come è ovvio. Ma sotto l’aspetto materiale, oggi siamo nell’oro!
E la deprecata tecnologia… ahahahah: voglio vedere, gli ecologisti camminare a piedi o a dorso d’asino!

L’Africa… ebbene, sul mio libro di geografia delle Medie c’era scritto che contava 50 milioni di abitanti; oggi, un miliardo. Quindi l’Africa sta quaranta volte meglio, con qualche sacca di povertà. Quella vera, non i clandestini belli in salute e cellulare: e sono sacche.
Insomma, ho negato.

Ulderico Nisticò