Elezioni a Badolato, un errore


Attenti, quanto avverrà a Badolato tra due mesi è perfettamente legale, e non entro nemmeno nei particolari procedurali; è perfettamente legale che si torni a votare, però è palesemente un errore sociale e politico.

Sono tutti innocenti fino a sentenza definitiva, tutti i coinvolti, a qualsiasi titolo, nella recente vicenda. Detto così, pare banale, se non consideriamo che, con i tempi della nostra amata e venerata macchina giudiziaria, una sentenza definitiva può arrivare non esattamente domani, e nemmeno dopodomani, ed è probabile che impieghi degli anni. Nel frattempo, chiunque potrebbe candidarsi ed essere eletto, il che sarebbe perfettamente legale, però palesemente inopportuno.

Si possono formare, dal 22 aprile a un mese e qualcosa, delle liste elettorali? Certo che si, anzi non ci vuole niente a mettere assieme dei nomi e raccogliere firme; e se fossero liste di partito rappresentato in parlamento, neanche le firme sarebbero necessarie.

Formate, eventualmente, due o più liste, una deve vincere per forza; basta un voto in più.

Ebbene, il mio modestissimo parere è che sarebbe stato molto meglio rinviare almeno un anno, anche di più, e utilizzare il tempo per analizzare seriamente i problemi di Badolato, e studiare le soluzioni.

Badolato ha punti di forza ben noti, in un patrimonio storico e artistico che da molto tempo attira il turismo culturale, e una forma interessante che si chiama turismo esperienziale. Spero ne siate tutti informati.

Badolato è tra i borghi più belli d’Italia, e per poco non è risultato il più bello in assoluto.

Ha però punti di debolezza. Non mi riferisco alle questioni giudiziarie, per le quali aspetto notizie; e che comunque non sono unici di Badolato. Io penso, anche per casi miei personali (e io so, mentre tantissimi lo hanno scordato, quanto per Badolato ho fatto nei decenni e fino al gennaio 2024!), penso a una diffusa conflittualità di gruppi e persone, che non ha nemmeno genuine radici politiche e ideologiche, ma è sola e inspiegabile conflittualità nel senso di litigiosità, in alcuni casi condita con una fortissima dose di presunzione. E invece sarebbe necessario superare gli immotivati contrasti, e accordarsi su cosa e come fare. Poi qualcuno si deve candidare, ma risulterebbe da un contesto culturale e sociologico ben meditato, e con un programma concreto e concretamente realizzabile. Incluso, ovviamente, essere impermeabile a presenze indesiderabili.

E se per il prossimo maggio non si candida nessuno? Guardate che è probabilissimo. Insomma, secondo me, votare sul tamburo e in tutta fretta è politicamente e sociologicamente un errore.

Ulderico Nisticò