Emergenza ungulati, la Stato-Regioni sposa la linea della Calabria


Contenimento e controllo della fauna selvatica. È stato questo uno dei temi al centro dei lavori della commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e Province autonome dello scorso 5 luglio.

In quella sede proprio la Regione Calabria, attraverso l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, ha sollevato al cospetto delle altre Regioni, l’impellente questione dell’incremento incontrollato, in Calabria come nel resto del territorio nazionale, degli ungulati.

GALLO: «PESANTI DANNI»
«La problematica del proliferare della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali – ha specificato l’assessore Gallo –, è argomento la cui trattazione è assolutamente indifferibile, a causa dei pesanti danni agli imprenditori agricoli e agli allevatori, dei pericoli per l’incolumità umana e di gravi rischi sanitari, non da ultimo il possibile ingresso, anche in Italia, della peste suina africana».

«POSIZIONE UNITARIA REGIONI»
«L’aumento esponenziale dei capi – ha aggiunto Gallo – ci ha spinti, nel corso dell’ultima seduta della Cpa, a proporre ai colleghi delle altre Regioni di assumere una posizione unitaria nel confronto coi ministri dell’Agricoltura e della Transizione ecologica, nonché per formalizzare la nostra piena adesione all’iniziativa nazionale proposta da Coldiretti sul tema del contenimento e del controllo faunistico, in programma per giovedì 8 luglio». «Riteniamo infatti opportuno – ha concluso – scendere in campo direttamente per una causa tanto importante e far presente nuovamente quanto sia necessario adeguare la normativa nazionale di riferimento del settore alla situazione attuale, dal punto di vista sia pianificatorio sia gestionale».

LA RICHIESTA AI MINISTRI
In ragione di ciò, con nota a firma del coordinatore della commissione Politiche agricole, Federico Caner, le Regioni hanno ufficialmente richiesto ai ministri Stefano Patuanelli e Roberto Cingolani di voler procedere alla «costituzione di un tavolo tecnico Ministeri-Regioni inteso a definire, anche sul piano politico, una azione organica per il contenimento della fauna selvatica per il riordino della vigilanza, in un quadro di competenze certe».