In una regione con la testa rivolta alle prossime competizioni elettorali, il mare continua a devastare le coste.
Promette battaglia il Codacons che lancia l’allarme: «Entro dieci anni la costiera tirrenica, se non si interverrà con una seria e completa opera di recupero, non esisterà più».
Ma il problema è più generale e riguarda tutti gli ottocento chilometri della costa calabrese. Non c’è un tratto del nostro litorale – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – che non sia esposto ai danni provocati dalla onde del mare.
L’incessante ed inesorabile arretramento della costa, dovuto all’erosione comporta un continuo indebolimento delle infrastrutture più prossime alla battigia, siano esse strade, binari, stabilimenti balneari o fabbricati.
Le maggiori preoccupazioni in questi giorni li riserva la fascia costiera tirrenica, dove l’arenile sta praticamente scomparendo e le onde portano via ciò che l’uomo ha realizzato.
Le cause sono da ricercare nell’abusivismo edilizio e nella dissennata cementificazione; nell’assurdo prelievo di sabbia dai letti dei fiumi che ha spostato l’asticella nel bilancio di apporto di sedimento verso l’erosione portando a livelli minimi il ripascimento naturale e, infine, quelle sparute opere poste in essere per la salvaguardia della costa hanno finito per arrecare più danni che benefici.
La Regione aveva previsto interventi a difesa delle coste – prosegue Di Lieto – per oltre 230milioni di euro.
Somme destinate alla mitigazione del rischio idrogeologico ed alla messa in sicurezza della fascia costiera.
Ad oggi non v’è traccia di questi indispensabili opere, eppure, mentre le spiagge scompaiono, sentiamo ripetere il ritornello del turismo come volano di crescita della nostra regione.
Solo per fronteggiare l’erosione costiera rischiamo di perdere oltre cento milioni di fondi comunitari, a causa del loro inutilizzo.
Per questo motivo il Codacons ha presentato un esposto per verificare tutte le responsabilità sul mancato utilizzo dei fondi vincolati.
“Un disinteresse drammatico, su cui attendiamo il responso della magistratura”.