Eterni bambini con l’artista Giuseppe Spatola


Conoscere l’artista, nonché Professore di Plastica Ornamentale nel corso di Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro Giuseppe Spatola, non è stato un puro incidente di percorso di lavoro ma un desiderio di scrutare da vicino un’artista che attraverso una sua opera è stato capace  di riaccendere il nostro immaginario fiabesco di eterni bambini. Ciò è avvenuto attraverso una sua scultura “Aedicula Cripto” presentata dallo stesso in occasione della mostra dedicata ai professori che hanno insegnato presso l’ Accademia di belle Arti di Catanzaro e tenutasi da poco presso la struttura espositiva  del S. Giovanni di Catanzaro. Questa iniziativa è nata con lo scopo d’avere una dotazione sufficiente di opere al fine di creare un nuovo museo con lavori dei professori, così detto: Patrimonio dell’Accademia. Il docente, sollecitato da noi, in occasione di un nostro incontro avvenuto  nel giorno dell’inaugurazione dell’Anno Formativo dell’Accademia stessa, ci ha concesso, appena pochi giorni dopo, un’approfondita chiacchierata presso la sua aula di Plastica Ornamentale, traendone una interessante testimonianza. Per di più, in seno allo stesso incontro,  si è reso disponibile di donare allo spazio museale “Il Giardino delle Arti” dell’Associazione Karol Woytjla di Catanzaro, un suo recente lavoro al fine d’incrementare la dotazione di opere di questa nuova realtà creativa all’interno della città di Catanzaro.

“In famiglia siamo  tre fratelli – egli ci ha confidato – che fin da piccoli siamo stati sempre appassionati d’arte. Andavamo tutto il giorno in giro per cartolibrerie per comprare colori, cartoncini, pennarelli; per costruire i nostri giochi e le nostre istallazioni fiabesche. Da qui, poi, la scelta di iscrivermi presso l’Istituto d’Arte di Palermo e, successivamente, presso l’Accademia di Belle Arti di questa stessa città. Già in Accademia stessa sono stato molto fiero di me perché mi è stata concessa una stanza tutta mia dove ho potuto esprimermi al meglio in tutta la mia creatività. Qui mi veniva facile inventare dei lavori che suscitavano l’ammirazione dei miei compagni di corso e quella dei miei professori.

Finiti gli studi, da subito, ho cominciato ad insegnare prima a Palermo ed ultimamente a Catanzaro. Quest’ultima è una città che amo molto soprattutto perché avverto  un  gradevole senso d’accoglienza ed ospitalità nei miei confronti da parte dei suoi abitanti che mi fa stare bene  e mi gratifica affettivamente come quando sto a casa. Quando posso, però,  scappo sempre nella mia Palermo culla di tanta storia e civiltà che ha segnato molto la mia infanzia e, quindi, anche il mio modo artistico di esprimermi. Tutto è cominciato ispirato da mio fratello maggiore che da sempre ammiro perché ha sempre avuto una gran vena artistica. Da qui, poi, sono passato alla pittura figurativa e, successivamente al collage utilizzando prevalentemente ritagli di giornali. Un altro momento molto bello artisticamente l’ho vissuto esprimendomi attraverso la realizzazione di soldatini fatti di materiali diversi: di resina, stagno, piombo, plastica, ecc…; con annesse ambientazioni scenografiche molto fantasiose. Ecco allora schiere di guerrieri greci in miniatura; gladiatori e  centurioni romani inseriti in verdeggianti montagne, in gradevoli colline, ampie vallate nel bel mezzo delle quali si svolgono  sempre imprese di eroi epici e della mitologia. Finendo per sognare, anche di notte, schiere di soldati che si incontrano e si scontrano in  fiabeschi ed avvincenti duelli che si svolgono anche particolareggiate arene dove a vincere è sempre il più leale, il più generoso, il più forte; amato e festeggiato come un Dio.

Di recente, focalizzando il mio percorso artistico, è come se mi fossi rituffato nel passato riscoprendo miti e  personaggi dell’antico oriente che hanno segnato sempre la mia infanzia  di cui tante tracce sono presenti nella mia Sicilia e nella mia Palermo. Ecco, quindi, che  riaffiorano nei miei lavori le guglie presenti  sulla porta antica che da accesso al vecchio mercato di Palermo che fin da bambino ho sempre ammirato incuriosito.   Ed ancora, amo rendere pregni i miei lavori dei suoni,  colori, odori presenti nelle casbe di tutte le bellissime città d’oriente. Ancora, al centro d’ogni mia scultura, come dentro una finestra che si apre al mondo, amo inserire diverse figure di eroi dell’antichità e del presente, tingendo lo sfondo dove sono collocati di nero per dare profondità, quindi centralità, alle figure che ho scelto di narrare, mentre prevale puro all’esterno il candore del colore bianco. Per di più, mi piace rappresentare fantasiosi castelli con i suoi Aladini, principi e le sue principesse, intercalati  da eroi della mitologia  greca come Achille, Ulisse; o a personaggi metà uomini e metà Dei presenti sia in epoca greca che romana. Assieme ad eroi più vicino a noi come Budda, Cristo o ancora più contemporanei come Batman e Superman.

Ciò che lega e contraddistingue i miei  personaggi è che pur essendo presenti nelle vicende umane mantengono inalterata la loro dimensione divina. Quindi, sono dei super eroi venuti a scontrasi, in un contesto fiabesco, con le vicende umane evidenziandone le proprie precarietà e fragilità.  

Per di più, in tutte le mie opere, sono presenti due grandi ali a simboleggiare la congiunzione fra cielo e terra, che collocati ai lati dell’opera formano una sorta di porta di confine tra il terreno e l’ultra terreno.

In questo percorso che mi porta ad esprimermi senza freni, limiti o gabbie mentali, ritrovo il bambino che c’è in me, che mi lascia riappropriare del gusto del gioco per stupire e stupirsi ricevendone e diffondendo gioia e serenità. In fondo questo è il compito di qualsiasi opera d’arte: stupire e stupirsi perché solo attraverso il bello si può comprendere l’essenza del nostro cammino di uomini in cerca delle cose che contano e che riescono a renderci veramente felici.”

Arcangelo Pugliese


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