Europa (sempre più dis)Unita


 Com’era quel fatto di Ventotene che l’Europa doveva essere FEDERALE? Ebbene, 84 anni dopo il 1941, e una settantina dal 1957, l’Europa non è statale, non è federale, non è nemmeno confederale, non è nemmeno un’alleanza. Alla fine, la sola cosa su cui l’Europa è d’accordo sono i tappi delle bottiglie: invenzione bislacca di qualche burocrate di dubbia origine.

In un momento di improvviso bellicismo, Ursula vorrebbe spendere la quisquiglia di ottocento miliardi per armamenti europei; e anche su questo dilaga il disaccordo, tra chi vorrebbe armi europee e chi vorrebbe che ci pensassero i singoli Stati; l’Italia obietta che i soldi li deve trovare, ma senza toccare i soldi nostri del PNRR. E, per la farsa, si sparge la voce del kit.

Non sto scherzando: gira la voce che ogni europeo dovrà munirsi di un “kit di sopravvivenza” per 72 ore, in caso di guerra, e, udite udite, di attacco nucleare; nel kit, infatti, sono comprese delle pillolette antiatomiche: che furbata! A quando il kit obbligatorio come il vaccino del covid? E le multe per chi non va in giro adeguatamente kittato? A quando le offerte speciali, i kit formato famiglia, i kit a punti, e le industrie che si convertiranno da caramelle a kit? E ci volte scommettere che nelle scuole indiranno il kitday?

E dicono che per armare l’Europa occorrono cinque anni; secondo Ursula e soci, l’ipotetico nemico starebbe a guardare in attesa che la Volkswagen produca carri armati (attenti, è già in atto), o ci farebbe, se mai, una bella guerra preventiva? Studiate Catone e Cartagine.

Macron, erede di molti secoli di re e giacobini e imperatori attaccabrighe, si atteggia a Napoleone. Non è una persona particolarmente istruita, o si ricorderebbe che un suo predecessore, quel tale Buonaparte poi Bonaparte, nell’attaccare la Russia ebbe un’infelicissima idea finita molto male. Intanto, in nome dell’Europa si sta accordando con la Gran Bretagna che dall’Europa è uscita.

Trump, con olimpica indifferenza, tratta sì, già con qualche successo e con ottime prospettive, la pace tra Ucraina e Russia, però lo fa a Riad, in Arabia Saudita, e nemmeno invita l’Europa a cena. La politica, soprattutto quella estera, è molto fatta di simboli: Riad, e non Parigi, Berlino, Roma… Come dire che non contano.

Conclusione: dal 1957, con premesse nel 1941, l’Europa è stata condotta malissimo; senza coraggio e con lentezza da chelonide; lasciando la politica estera a chi voleva, tipo quando Sarkozy e il Nobel pace Obama massacrarono la Libia senza dirlo a nessuno, e l’Europa non batté ciglio… Nemmeno l’economia è davvero integrata, anzi manco la finanza, se l’euro non è la moneta dell’Europa intera ma solo di chi vuole.

C’è una ragione intrinseca, e ce la spiega il Vico: “natura delle cose è il loro nascimento”; e l’Europa del 1857 è nata per i soldi, e senza una fede, senza una filosofia, senza un ideale, senza un mito.

Attenti a non fare confusione: mito non è utopia intellettualistica e libresca per un’umanità nel passato inesistente e che mai nel futuro sarà; al contrario, è una possente passione che fa appello al profondo della realtà ardente e appassionata dei cuori.

Dal 1957 al 2025 io non ho mai visto uno qualsiasi commuoversi per l’Europa o comporre per l’Europa una poesia e una sinfonia e una canzone: per tutti, al massimo, è come la pillola della pressione, che forse fa bene alla circolazione del sangue, però la trangugiamo con noia e per disposizione medica; e io se la massima è meno di 120, come spesso, ne faccio subito a meno.

Ulderico Nisticò