Europa senza miti


Europa-Bandiera-EuropeaSono le 13,06, quindi scrivo senza sapere cosa vogliano fare i Britannici, se restare o andarsene dall’Europa. Sento pareri di Questo o Quello, se si guadagna o si perde o si pareggia, con o senza la Gran Bretagna nell’Unione. Boh, vedremo.
Io rifletto che tutti i pareri, o autorevoli o di pinchipallini qualsiasi, vertono sopra un solo e unico argomento, i soldi, i soldi e i soldi in euro o sterline o dollari o yen, ma sempre e solo denari, monete. Non un cane, nell’intera Unione, che mostri la benché minima preoccupazione di qualsiasi altra cosa che non siano i soldi.
Fa eccezione, e pure raramente, una stucchevole retorica buonista generica e onnicomprensiva; ma non vale l’aria che sposta.
Come dire che non c’è nessuno, in Europa, che ne faccia un ideale, un mito, un sogno, una di quelle cose impalpabili che per millenni hanno mosso la storia, e con essa la poesia, e l’arte e il senso profondo della vita.
Ma come può nutrire in cuore dei miti quella che, seriamente, è stata chiamata “la generazione Bataclan”: una discoteca elevata a simbolo, l’unico simbolo. Come dire che i giovani europei non vanno in discoteca dopo aver lavorato una settimana (e non ci troverei niente di male); macché, arrangiano alla peggio la settimana per fare la sola cosa in cui credono: la serata in discoteca.
Giovani così smidollati, possono concepire ideali? Al massimo, arraffare i soldi per pagarsi la discoteca.
A questo punto, Brexit, Francexit, Belgexit, Tedestexit, Hellenexit e Hispanexit e Italiexit, oppure che in questa enorme Bataclan entrino la Turchia o la Papuasia, è lo stesso, cioè niente.

Ulderico Nisticò


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