Fermata la nuova Flotilla per Gaza, tra gli attivisti anche il calabrese Vincenzo Fullone


Una nuova Flotilla diretta a Gaza è stata bloccata questa notte dalla Marina Israeliana in un’operazione avvenuta a circa 120 miglia nautiche dalle coste, quasi al confine con le acque territoriali egiziane. La flottiglia, composta da nove imbarcazioni e con a bordo circa 150 attivisti internazionali, tra cui numerosi medici e infermieri, è stata intercettata e fermata prima di raggiungere la Striscia.

​”Ospedale Galleggiante” e aiuti umanitari bloccati
​L’imbarcazione principale era la “Conscience”, che gli attivisti avevano ribattezzato un vero e proprio “ospedale galleggiante”. Il suo carico era prettamente umanitario e consisteva in farmaci, dispositivi respiratori e alimenti specifici destinati a contrastare la grave malnutrizione che affligge la popolazione di Gaza.

​L’azione delle forze israeliane ha interrotto il tentativo degli attivisti di forzare il blocco marittimo imposto alla Striscia.

​L’Attivista calabrese tra i fermi
​Tra i 150 attivisti fermati c’è anche l’italiano Vincenzo Fullone, un 53enne calabrese. Filosofo di formazione, Fullone è una figura nota per il suo impegno nella regione: ha fondato la prima agenzia di comunicazione a Gaza ed è poi diventato chef, un gesto che, come ha spesso dichiarato, nasce dall’amore per la popolazione locale. Fullone era il portavoce italiano della “Conscience”.

​Il suo coinvolgimento in questa iniziativa era particolarmente delicato, dato che da tempo l’attivista era inserito nella cosiddetta “lista nera” delle persone a cui era vietato l’ingresso in Israele. A spiegare in dettaglio l’accaduto e le fasi del blocco è stato proprio Fullone in un video circolato nelle ore successive all’intercettazione.

​L’episodio riaccende i riflettori sulle modalità di accesso degli aiuti umanitari a Gaza e sulle continue tensioni legate al blocco marittimo. Le sorti degli attivisti e degli aiuti a bordo rimangono al centro dell’attenzione internazionale.