Fiumi di droga nel soveratese e minori utilizzati come corrieri, indagini chiuse per 29 persone


Associazione per delinquere dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi clandestine, danneggiamento, con l’aggravante di avere indotto minorenni a commettere tali reati.

Sono queste le accuse che la Dda di Catanzaro contesta, a vario titolo, a 29 persone indagate nell’ambito dell’inchiesta “The Keys”, incentrata su un grosso traffico di droga tra Soverato, Guardavalle, Montepaone, Davoli e Catanzaro. A loro è stata notificata la chiusura indagini.

L’inchiesta, diretta dalla procura Distrettuale di Catanzaro e condotta dai carabinieri della Compagnia d Soverato a partire dal 2019, ha consentito di individuare una specifica organizzazione malavitosa dedita alla gestione dell’attività di spaccio di cocaina e marijuana nell’area del basso Ionio-catanzarese, con proiezioni nella limitrofa provincia di Reggio Calabria.

Secondo l’accusa alcuni degli indagati avevano collegamenti con i vertici della cosca Gallace di Soverato. Il ruolo di “corriere” veniva spesso affidato a insospettabili minorenni che avevano il compito di trasportare lo stupefacente nel soveratese per distribuirlo ai pusher attivi nelle locali piazze di spaccio.

Molto spesso, hanno rilevato gli investigatori, gli indagati facevano ricorso a metodi di pagamento elettronico per eludere le indagini e anche per contrastare le restrizioni dettate dalle regole anti-covid.