Fortune a Lucano non porta fortuna


Lucano è sotto una pesante minaccia. Della mafia, pensate voi, della ndrangheta? Ma no, ndrangheta e mafia manco sanno che esista: lo minaccia di severi provvedimenti la Procura della Repubblica di Locri! Lo minaccia per problemini di soldi, e la Guardia di Finanza sta spulciano allegramente le carte del Comune di Riace.

Chi è, Lucano? Secondo una rivista americana, è l’unico italiano del mondo “potente e influente”. Una nazione seria avrebbe seppellito tale rivista di risate; gli Italiani, sempre affetti da complesso d’inferiorità verso gli stranieri, sono stati contenti che quel buffo foglio scartasse Mattarella, Renzi, Berlusconi, eccetera; e mettesse al loro posto, unico del Bel Paese, un pincopalla qualsiasi.

La rivista Fortune non ha però portato fortuna a tale ignoto Lucano. Infatti, essa rivista non è calabrese, perché se fosse calabrese saprebbe che qui la prima regola è il silenzio più assoluto. Da quando lo sconosciuto riacese ha ricevuto tale immeritata fama, invece, è arrivata la Prefettura di Reggio, ha scoperto tante magagne, e ne ha dato alla Procura la notitia criminis.
Che ha fatto, Lucano, di bello? Pensate che abbia valorizzato turisticamente la sua spiaggia? Ma no, manco un ombrellone. Pensate che abbia cercato di utilizzare la fama dei Bronzi? Ma no, i due non erano nemmeno pacifisti, tutt’altro. Egli si è dato “all’accoglienza”, con qualche straniero (numeri precisi, mai) che, secondo lui, avrebbero niente di meno che ridato vita al morente borgo.

Per far ciò, sono corsi soldi, tanti soldi. La Procura ha elementi per sospettare che l’amministrazione non sia stata esattamente quella di Quintino Sella; e che qualcuno ci abbia marciato, come volgarmente si dice.
Tutti, anche Lucano siamo innocenti fino a sentenza definitiva, perciò aspettiamo con fede. Intanto, si va ad aggiungere al parroco di Isola, alla Musella e a diversi altri benefattori e antimafia, eccetera, che rischiano di passare da Fortune al gabbio.
Come si legge nel Santo Vangelo, Non chi grida Signore Signore entrerà nel Regno dei Cieli! Faremmo bene a ricordarcelo tutti.

Non si sa come andrà a finire. Quello che è certo, è che sta cambiando una certa aria. Ancora un anno fa, nessuno, neanche il giudice più severo, avrebbe osato sfiorare un Lucano, una Musella, un CARE e roba del genere, e qualsiasi cosa avesse a che vedere con i “migranti” e il buonismo e l’antimafia. E io, solo io al mondo, vi avvertivo sentire puzza di losco, o esplicitamente o attraverso la ben nota locuzione antimafia segue cena. Oggi fior di magistrati sono sulle piste dei presunti furboni, e l’opinione pubblica – salvo qualche superstite rarissimo, o complice o ingenuo – gongola!

Ulderico Nisticò


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