Fra Zumpano e gli Agostiniani di Soverato


Il convento della Pietà

Il convento della Pietà

Secondo padre Fiore (Calabria Illustrata, tomo II, a cura di U. N., 2000), Francesco Marini nacque 8 luglio 1455 a Zumpano, “bagliva” di Cosenza, da cui prese il nome; entrò nell’Ordine degli Agostiniani Eremitani, ma, non trovandovi l’austerità desiderata dalla sua devozione, nel 1507 ottenne di fondare una sua Congregazione, e fino a 43 conventi in Calabria e oltre. Il principe Borgia di Squillace lo invitò a innalzarne uno a Soverato, e questo diverrà la sua sede. Lo volle ornare della Deposizione del Gagini, che porta la data del 1521: come spero tutti sappiate per averla vista. Spero! La Statua, e lo stesso Convento, sono noti come Pietà.

Ancora secondo il Fiore, a Soverato lo Zumpano cessò di vivere il 30 aprile 1530. Aveva profetizzato che tre volte sarebbero state profanate le sue Spoglie: e accadde nel 1594 per l’incursione dei Turchi; nel 1806 per il saccheggio della soldataglia francese napoleonica; e nel 1943, quando aerei angloamericani bombardarono la Matrice di Satriano, dove erano state traslate.

La riforma detta degli Zumpani nel XVII secolo rientrò tra gli Agostiniani. Un processo di canonizzazione, proposto alla metà del XIX secolo, non ebbe seguito, e nemmeno inizio; ma lo si chiamò lo stesso beato.

Il Convento della Pietà, dopo diverse vicissitudini, e quasi abbandonato, fu privatizzato nel 1814; e passò dal territorio di Soverato a quello di Petrizzi, dove si trova.

Queste sono le coordinate essenziali. Restano aperti, anzi quasi ancora da iniziare, i seguenti problemi:

1. Ricerche archeologiche per appurare, nell’area del Convento, resti più antichi del XVI secolo; come del resto ipotizzava il compianto architetto Bruno Fabrizi; e la particolare struttura dell’edificio, con torri che fanno pensare a una fortezza.

2. Tracce dei conventi agostiniani zumpani nei diversi luoghi della Calabria ricordati dal Fiore.

3. Rilevazione di memorie agostiniane in Soverato: ricordo di una Fiera di sant’Agostino; preghiere di donne sotto la Statua della Pietà; prima Messa nella chiesetta di Portosalvo il 28 agosto, festa di sant’Agostino…

4. Approfondimento della figura spirituale e culturale dello Zumpano. Occorrerebbe uno studio biografico e del pensiero del Marini, nell’ambito del confronto interno tra gli Agostiniani. Un confronto che dovette essere acceso, se negli stessi anni, nel 1517, fu un agostiniano, Lutero, a dare inizio alla rivoluzione protestante; e nel seguente secolo ebbe forza il movimento del giansenismo, provocato dal libro Augustinus del vescovo belga Jansen, e che, pur condannato dalla Chiesa, spesso si riaffaccia: pensiamo al Manzoni. Il pensiero di sant’Agostino (355-430) è, in estrema sintesi: la ricerca della Verità “in interiore hominis”; il problema del Male e della Grazia.

5. Chi dovrebbe fare ciò e altro? Soverato dovrebbe ricordare meglio questo suo concittadino d’adozione, di cui diciamo pure che non si sa molto, a parte una via poco evidente. Dovrebbero intervenire gli Agostiniani, che sono presenti anche in Calabria; l’Università teologica e l’Arcidiocesi di Catanzaro; gli storici accademici dell’UNICAL.

Se non lo si fa ora che il papa è un agostiniano…

Ulderico Nisticò