Gestione stadio e assegnazione spazi di un’area mercatale, arrestato un ex sindaco


È un terremoto giudiziario quello che ha scosso oggi la comunità di San Luca, piccolo centro dell’Aspromonte, a seguito di un’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Locri. All’alba, i militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari personali e reali, che ha portato agli arresti domiciliari l’ex sindaco Bruno Bartolo e un assessore “pro-tempore” del Comune, mentre quattro dirigenti della locale squadra di calcio, l’A.S.D. San Luca 1961, sono stati colpiti da obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria. Contestualmente, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il sequestro preventivo dello stadio comunale “Corrado Alvaro” e l’interdizione della società calcistica.

Le accuse
I reati contestati spaziano dalla turbata libertà degli incanti al falso ideologico in atti pubblici, fino all’apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo. Le condotte illecite, secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbero svolte tra il 2022 e il 2024 e riguardano due vicende principali: l’assegnazione di spazi pubblici presso l’area mercatale del Santuario di Polsi e la concessione dello stadio comunale alla società calcistica A.S.D. San Luca 1961.

Nella prima vicenda, le indagini hanno rivelato una presunta intesa collusiva tra l’ex sindaco, l’assessore e alcuni commercianti legati alla criminalità organizzata locale. Autorizzazioni per la vendita durante la tradizionale Fiera della Montagna sarebbero state rilasciate senza alcuna istruttoria, graduatoria o istanza formale, favorendo soggetti condannati per reati di mafia.

La seconda vicenda riguarda invece l’affidamento dello stadio “C. Alvaro”. Secondo gli investigatori, i due amministratori comunali avrebbero orchestrato un bando di gara ad hoc per consentire alla società calcistica, nonostante le gravi inadempienze contrattuali pregresse, di ottenere nuovamente la concessione dell’impianto sportivo. Il tutto sarebbe stato realizzato a condizioni economiche particolarmente vantaggiose per la squadra e interamente a carico dell’ente comunale.

Le indagini
Le investigazioni, condotte dai Carabinieri di San Luca, si basano su intercettazioni ambientali, audio e video, e sull’analisi di numerosi documenti acquisiti durante controlli amministrativi effettuati nel settembre 2022 presso la Fiera della Montagna. Le prove raccolte hanno consentito di ricostruire un quadro dettagliato di accordi illeciti, sia tra gli amministratori e i commercianti dell’area mercatale del Santuario, sia con i dirigenti dell’A.S.D. San Luca 1961.

Tra le accuse mosse all’ex sindaco figura anche il rilascio di false autorizzazioni che certificavano l’agibilità dello stadio, permettendo alla squadra di continuare a giocare le partite casalinghe, nonostante l’impianto non fosse conforme alle normative di sicurezza.

Presunzione di innocenza
L’ordinanza che ha disposto le misure cautelari ha riconosciuto la gravità indiziaria delle accuse formulate dalla Procura di Locri. Tuttavia, si sottolinea che l’inchiesta è ancora nella fase preliminare e che gli indagati, come previsto dalla legge, sono assistiti dalla presunzione di innocenza fino all’eventuale condanna definitiva.