Gli astenuti di destra


 Se la gente di destra fosse andata a votare, e, andando, avesse votato a destra, i risultati elettorali sarebbero stati nettamente diversi in Emilia Romagna e in Umbria.

Scarsa, anzi nulla consolazione che l‘astensione abbia colpito anche a sinistra, e che sia sintomo di un disincanto generale nei confronti della politica.

Si dice dalle mie parti che ognuno piange i guai suoi, e il guaio grosso è che ci sia gente di destra, e magari con un lungo passato di destra fin dai tempi del Movimento Sociale, che semplicemente non vota per nessuno; quindi nemmeno per la destra o destracentro o centrodestra che dir si voglia.

Altri tempi, quelli del Movimento Sociale, quando in ogni paesino c’era un solido nucleo di… beh, li chiamo iscritti perché se li chiamo come si deve succede uno starnazzo… iscritti che si toglievano il pane di bocca per pagare una piccola sede, e durante le campagne elettorali non dormivano pur di procurare un voto; e organizzavano alla peggio i comizi per tenere accesa la fiammella… quanti ve ne potrei raccontare, alcuni anche burrascosi… i comizi di allora, con le “trombe” prestate dagli ambulanti, e collegate a precarie batterie di auto a loro volta precarie…

Oggi la destra è al governo, una cosa che, negli anni 1970-80, era follia sperar, e invece è avvenuta, e la Fiamma è lì, con buona pace di chi non vuole. Eppure tanti di destra non vanno a votare.

Attenti, non è che votino per qualcun altro, dico solo che non vanno a votare. Io ci vado, però nel senso letterale del termine: esco di casa, percorro i 50 mt fino al seggio, metto X, saluto gli amici scrutatori, e vado per i fatti miei. Questa è tutta la mia partecipazione alla campagna elettorale. Poco, vero? Appena un tantino di più di chi non vota proprio.

Del resto, cosa fa la destra per convincere a votare? Non mi riferisco alle azioni di governo, che, tutto sommato e al netto di qualche errore, sono meglio degli altri governi…

…e meglio, mille volte meglio del governo Monti, frutto di una congiura di palazzo e in mano a succhiasangue del lavoro della povera gente. Che c’entra Monti? C’entra, perché, horresco referens, la candidata del centrodestra in Emilia Romagna è stata sottosegretaria proprio di Monti: e io, se fossi a Bologna, non avrei nemmeno percorso i 50 metri di cui sopra, per votare una montiana. Non c’era uno credibile, da Parma all’Adriatico?

E già, ci dev’essere un serio problema di classe dirigente di destra, se in una Regione palesemente mal governata dalla sinistra, la destra si è dovuta rivolgere a un residuato del nemico! Come si poteva pretendere che uno di destra votasse per Monti? Con un altro candidato qualsiasi, però di destra, la destra avrebbe vinto; o, nel caso peggiore, avrebbe perso la sinistra.

E come mai non si è fatto avanti nessuno di destra? Forse perché la destra dell’Emilia Romagna e dell’Umbria… e diciamo lo stesso d’Italia e della mia Calabria… è la Meloni, e quasi solo la Meloni… e mettiamoci anche, ad abundantiam, Piantedosi, Nordio e poco altro. E non di sola Meloni vive la destra! Tutto il resto della destra può essere considerato più o meno sufficiente, ma certo non suscita il benchè minimo entusiasmo. E la gente di destra, poco commossa, se ne sta a casa. Eppure, bastava un minimo non dico di entusiasmo ma di interesse, e la destra avrebbe vinto, lasciando l’astensione alla sinistra.

Cosa fa la destra per entusiasmare? Per entusiasmare, niente. In due anni di vittorie e di governo, avete mai visto un film di destra, avete mai letto un romanzo di destra, avete mai ascoltato una canzone di destra? Esiste una politica culturale di destra? Esistono, ognuno per conto suo, dei dotti, ma che nemmeno si parlano uno con l’altro.

Ulderico Nisticò