Got mit uns…


 …era un motto dell’esercito tedesco: Dio è con noi. In versione 2025 secondo Netanyau, Dio sta con l’attacco israeliano e americano. Ora che ci penso, per gli israeliti la cosa risale, sebbene con vicende molto alterne, ad Abramo, il quale, in attesa della promessa, spesso faceva guerre per conto suo o per conto terzi.

Un cronista del XII secolo, Guibert de Nogent, chiamò la Crociata direttamente Gesta Dei per Francos: imprese militari di Dio per mano dei Franchi. Confesso di non sapere come abbia commentato in curdo il Saladino, quando nel 1187 riconquistò Gerusalemme… e fino al 1917 vi regnò un’obbligata ma stabile pace, cioè quando arrivarono gli Inglesi e proclamarono il famoso focolare.

Che focolare era? Non ve lo dico, perché l’algoritmo è sempre in agguato. Ah, nel 1940 le trasmissioni dell’EIAR (poi RAI) si chiudevano ogni sera con Dio stramaledica gli Inglesi. Chiudo questa poco bella violazione del II comandamento con una battutaccia dell’ironia francese: Dieu est du côté des grands battalion… o, pare abbia detto Napoleone, de l’artillerie la plus forte”.

Cioè chi vince dice che ha avuto Dio dalla sua parte, ovvero che ha avuto ragione a combattere e a vincere. Ah, come faceva Stalin a invocare Dio, se era ateo? Niente paura, ci pensava il patriarca cristiano ortodosso di Mosca. E non continuo a questo proposito.

Intanto Trump perde un primato faticosamente conquistato, quello di essere l’unico presidente USA senza una guerra; ora entra anche lui nell’elenco da Washington a Lincoln a Wilson a Roosevelt a Kennedy a Obama… Vero che la guerra la chiamerà spedizione di pace, e dormirà tranquillo.

Con questa occasione, ci stiamo scor… no, ci fanno scordare Gaza e l’Ucraina, dove le due guerre continuano per conto loro.

E l’Europa? e la NATO? Semplicemente non c’entrano, e gli USA non le hanno manco informate. Secondo la forma, hanno ragione. La NATO è un’alleanza solo entro precisi militi. Sotto l’aspetto politico, però, ciò prova che NATO ed Europa (dis)Unita, e dei tappi, non contano niente.

L’avvenire, per chiudere con una teologia d’altri tempi, è sulle ginocchia degli dei. Ma le guerre sono come ciliegie: una tira l’altra. Nel Golfo Persico e nell’Oceano Indiano ci sono navi da guerra italiane; in Libano, mille soldati, in una forza che, per ricambiare il favore, non è NATO e non include americani. Staremo a vedere.

E l’Italia? Qualcuno pensa sul serio che l’art. 11 vieti la guerra. Leggete tutte le settanta parole dell’articolo, poi ricordatevi di Timor Est e di Serbia, eccetera.

Ulderico Nisticò