Gratteri contro Salvini sul Ponte di Messina: “Prima le urgenze del Sud”


Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica e figura di spicco nella lotta alla criminalità organizzata, sferra un duro attacco alle priorità infrastrutturali del Governo, ponendosi in netto contrasto con il progetto bandiera del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: il Ponte sullo Stretto di Messina.

​Il magistrato ha evidenziato un quadro desolante delle connessioni nel Sud Italia, suggerendo che le risorse e l’attenzione politica dovrebbero concentrarsi su interventi ben più urgenti e sentiti dalla popolazione. Le sue dichiarazioni tratteggiano una situazione di grave ritardo infrastrutturale, che affligge quotidianamente la vita e l’economia delle regioni meridionali.

​ Il Sud fermo: Esempi di un’Italia a due velocità

​Gratteri non ha usato mezzi termini nel descrivere lo stato attuale delle infrastrutture:

  • Treno a gasolio e strade del “Ventennio”: “Tra Reggio Calabria e Taranto c’è ancora il trenino a gasolio, la strada per centinaia di km è ancora quella del Ventennio“. Un’immagine che evoca un’arretratezza storica, con mezzi di trasporto superati e vie di comunicazione inadeguate al traffico moderno.
  • Assenza di collegamenti cruciali: “Non c’è un treno dallo Ionio verso Milano“. L’assenza di collegamenti diretti e veloci tra il versante ionico e il Nord Italia isola di fatto vaste aree della Calabria e della Puglia dal resto del Paese.
  • La “mulattiera” siciliana: “La Messina-Palermo è una mulattiera”. Il riferimento alla principale arteria di collegamento autostradale in Sicilia, spesso teatro di disagi e manutenzioni, sottolinea l’urgenza di intervenire sulle reti viarie esistenti.

​ Il nodo Ponte: “Forse era più urgente fare queste cose”

​La conclusione di Gratteri è netta: “Forse era più urgente fare queste cose”. Il magistrato ha implicitamente accusato l’esecutivo di voler dare priorità a un’opera faraonica come il Ponte, ritenuto da molti un simbolo politico, a scapito di interventi essenziali che risolvono problemi immediati di mobilità e sicurezza per milioni di cittadini.

​L’affondo finale riguarda la consultazione popolare sul progetto: “Il referendum servirebbe sul Ponte“. Questa affermazione, pur non chiarendo se intenda un referendum consultivo o abrogativo, evidenzia la sua convinzione che un’opera di tale portata, con il suo impatto economico e territoriale, meriterebbe una diretta espressione della volontà popolare, specialmente in un contesto di gravi carenze infrastrutturali altrove.

​L’intervento di Gratteri riaccende il dibattito sulle vere priorità del Mezzogiorno, mettendo sotto i riflettori l’annoso divario infrastrutturale che frena lo sviluppo del Sud Italia, mentre l’attenzione politica è polarizzata sul contestato collegamento sullo Stretto.