Il comandante di un peschereccio italiano, l’Aliseo, sarebbe rimasto ferito da colpi sparati da una motovedetta della Guardia Costiera libica circa 75 miglia a nord est di Tripoli. In particolare, la Guardia costiera libica avrebbe esploso alcuni colpi di arma da fuoco di avvertimento intimando all’Aliseo e a ad altri due pescherecci, tra cui l’Artemide, di fermarsi. La nave Libeccio della Marina Militare sta ora intervenendo in soccorso del marinaio italiano ferito.
Il Libeccio, che si trovava a poche miglia dalle due imbarcazioni italiane, è stata autorizzata dai libici ad approntare il soccorso. I due motopesca sono stati rilasciati.
Erano dunque tre i pescherecci italiani che si trovavano in una zona definita «ad alto rischio» verso i quali una motovedetta libica ha sparato alcuni colpi di avvertimento che hanno ferito il comandante di una delle tre imbarcazioni. Lo ricostruisce la Marina Militare che sta ancora operando nella zona – 35 miglia a nord della costa di Al Khums – e che è intervenuta con la fregata Libeccio. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini è costantemente aggiornato sugli sviluppi della situazione.
«Chiediamo che il Governo italiano venga in Aula a fine seduta a riferire su quanto accaduto relativamente ai due pescherecci.- queste le parole del senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso – Si tratta del secondo episodio in pochi mesi e pretendiamo che il Governo ci riferisca nel merito».
Sette mesi fa circa, infatti, già due pescherecci erano finiti nel mirino della Guardia Costiera libica. L’episodio si era tradotto nel sequestro di 18 pescatori di Mazara Del Vallo, da parte delle milizie libiche, a circa 40 miglia a Nord di Bengasi, in acque internazionali, perché accusati di aver pescato in acque libiche.
«Me l’aspettavo che sarebbe successo.- È la denuncia di Fayrouz Hedi Ben Thameur, figlia e fratello di due pescatori che a settembre furono sequestrati- Forse il governo aspetta il morto. Noi ancora stiamo aspettando gli indennizzi promessi dal governo».
La Marina libica, che controlla la Guardia costiera, smentisce però di aver sparato «contro» i pescherecci italiani ma ammette che sono stati esplosi «colpi di avvertimento in aria» per fermare imbarcazioni da pesca che a suo dire avevano sconfinato in acque territoriali libiche. «Non ci sono stati colpi esplosi contro imbarcazioni, ma colpi di avvertimento in aria», chiarisce il commodoro Masoud Ibrahim Abdelsamad, portavoce della Marina libica senza fornire per il momento ulteriori dettagli sull’incidente.