Habemus…


 Ho insistito fino alla noia, e non senza ironia, e me ne diano atto lettori, telespettatori e amici vari; però, se vogliamo essere obiettivi, due mesi e rotti non sono poi tantissimi, se consideriamo il balletto degli assessori di Oliverio in tutti i cinque anni.

 Habemus, ora abbiamo la Giunta Santelli. Ora che la Giunta c’è, lavori.

 Premessa: compito di un assessore, cioè di un politico in genere, non è di mettere personalmente mano, per esempio, al bilancio o alla raccolta dell’immondizia; ma è di ordinare ai burocrati di mettere mano alla spazzatura e bilancio; e così per igiene, agricoltura, turismo eccetera… E chiedere conto, dopo una settimana, se l’ordine è stato prontamente eseguito. Esempio bellico: in guerra è il Capo di Stato Maggiore che mette in atto il piano di battaglia; ma non è lui che decide chi è il nemico o l’amico, è il governo; che però non è in grado di stabilire, che so, i turni di guardia della caserma…

 E qui parlo di quello che so, rivolgendomi all’assessore al ramo.

 Facciamo finta che io, Ulderico Nisticò, rivolga all’Assessorato una proposta culturale su materie delle quali un poco m’intendo. Prendo un foglio di carta, lo stampo, lo spedisco… diciamo in data 19 marzo 2020, oggi, san Giuseppe.

 Ebbene, cosa mi aspetto io, ragionevolmente?  Due possibili esiti:

  1. L’Assessorato, entro il 31 marzo 2020, mi risponde che la mia proposta fa schifo, e non se ne parla nemmeno: addio;
  2. L’Assessorato, sempre entro il 31 marzo 2020, mi risponde che la mia proposta è meravigliosa, e perciò sarà attuata entro e non oltre, massimo, il 30 aprile, sempre 2020.

 Io, persona ragionevole, accetterei entrambe queste risposte: ma non la terza eventualità. E invece, siccome siamo in Calabria, sapete come andrà a finire?

 Che un passacarte qualsiasi mi risponderà che la mia proposta è unica al mondo, e che solo al professor Nisticò [io] può venire a mente un’idea del genere così intelligente… e che ne riparleremo prestissimo… e quel presto, prestissimo sarà il 30 aprile 2030 se tutto va bene. Nel frattempo, io, a parte che sarò invecchiato, avrò scritto sei o sette libri, rappresentato una ventina di teatri, eccetera, e della mia fantastica proposta me ne sarò dimenticato.

 Invenzioni poetiche? Ma no: vi devo raccontare i fatti di Caligiuri con Sirleto e Ferdinando II, o di Viscomi con il Forum, o di Bruno con la Spagna? Andò esattamente come sopra. Idee “meravigliose” finite come non vi posso dire perché siamo in fascia protetta.

 Ecco dunque il succo dell’articolo. Qualunque cosa la Giunta della Santelli voglia fare, deve applicare la regola del pocher: rilancio immediato; decisione “sì, sì; no, no: il resto viene dal demonio”; e subito. Io da questo la giudicherò, dalla capacità o meno di decisione. Se farà alla calabrese maniera, cioè “mo vidimu”, come dal 1970 in poi, elencherò anche loro assieme a A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi di centro(destra).

 Ma spero di no, per la Calabria.

 A proposito, io non sto rivolgendo nessunissima proposta a nessuno; se qualche istituzione ha bisogno di me, mi scriva per iscritto, foglio protocollato, spedito per posta RRR, non avendo io PEC.

Ulderico Nisticò