«Ne siamo convinti: non c’è alcuna correlazione fra la morte di Alessia ed il vaccino Moderna». Lo sostengono a gran voce i familiari della 24enne di Mendicino morta il 9 giugno scorso a causa di una embolia polmonare.
A parlare a nome della famiglia, è la zia della giovane che, seppur provato dall’enorme dolore, non rinuncia a chiarire la questione: «Alessia aveva fatto la prima dose di Moderna ormai quasi un mese addietro, il 15 maggio. È passato davvero molto tempo. La mattina del giorno nel quale è stata male, si sentiva benissimo. All’improvviso sono sopraggiunti i malesseri».
La notizia riportata dal Quotidiano del Sud e poi ripresa anche da “Il Tempo”, infatti, narrava di una somministrazione avvenuta a metà maggio e poi, a pochi giorni di distanza dalla stessa, l’inizio dei sintomi del malessere della giovane. La zia sconfessa questa ricostruzione: «Non è assolutamente vero. Alessia stava benissimo fino a poche ore prima della tragedia».
La famiglia, ovviamente, non riesce ancora a realizzare la tragedia accaduta: «È difficile accettare che possa accadere una cosa così grave ad una ragazza di 24 anni che era in buona salute. Tuttavia, anche i medici con i quali ci siamo confrontati, hanno escluso qualsiasi possibile correlazione con il vaccino».
La zia di Alessia si chiede «come si faccia a sostenere che la sua morte possa essere sopraggiunta in collegamento con la dose di Moderna, quando è trascorso quasi un mese. Sappiamo perfettamente che tutto questo non c’entra nulla». Il dolore della famiglia Reda è profondo. Inconsolabile.
Alessia era una ragazza piena di voglia di vivere. Una patologia inattesa ed improvvisa l’ha strappata all’affetto dei suoi cari. Ma loro non ci stanno a finire nella macchina mediatica dei vaccini: «I medici ci hanno detto che quanto accaduto ad Alessia è di difficile spiegazione, ma – rimarca ancora la donna – di certo non ha alcuna correlazione con la dose di Moderna». Intanto a Mendicino è stato proclamato il lutto cittadino per la ragazza.