I neoafricoti e la narrazione della Calabria


Gli Africoti sono gli abitanti di Africo, che però qui non sono in discussione; i neoafricoti sono, in questo articoletto, gli illustrissimi scrittori, poeti, filosofi, scienziati, etc, i quali, la scorsa estate sono stati invitati ad Africo allo scopo, esplicitamente annunziato, di “dare inizio a una nuova narrazione della Calabria”. Qualunque cosa ciò significhi, a oggi, 21 ottobre, questa narrazione non è ancora iniziata; e forse i dotti stanno ancora digerendo i “prodotti tipici” che facevano mostra di sé nel programma. Insomma, una riunione segue cena.

Resto in attesa, e intanto ammannisco ai miei lettori domenicali una riflessione di carattere generale. Negli Stati Uniti, tutti quelli che una volta si chiamavano teste d’uovo, cioè gli intellettuali attori cantanti giornalisti etc, erano e sono nettamente contro Trump; e Trump non solo è il presidente degli Stati Uniti, ma, per come gestisce la sua politica estera (faccio solo l’esempio della Corea del Nord), meriterebbe un centinaio di Nobel per la pace, se il Nobel pace fosse una cosa seria. Gli intellettuali lo diedero ad Obama, che è tra gli assassini di Gheddafi e causa della devastazione della Libia: fra l’altro.

In Italia, a parte un paio di intellettuali di sedicente destra che alla destra fanno solo danno, il 98% degli intellettuali, professori di scuola inclusi, e giornalisti e scrittori e cantanti e degnissimi ecclesiastici e loro riviste, eccetera, erano e sono ferocemente contro Salvini e la Lega, i quali, stando ai dati recenti, veleggiano verso il 35% dei consensi da soli. È ben evidente che il parere di tutti quei signori, che, per brevità qui chiamiamo intellettuali, conta quanto il due di coppe quando la briscola è a spade.

E se mai il popolo dovesse cambiare idea nei confronti del governo Conte, sarà per fatti suoi, e non certo per il parere degli intellettuali.
Torniamo alla Calabria. Questa nostra amata terra è la terzultima d’Europa, dopo essere stata governata (ahahahah) da G. Nisticò, G. Chiaravalloti, G. B. Caligiuri e G. Scopelliti proseguito in Stasi, di centro(destra); di sinistra, A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G. Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero; e M. Oliverio. Il discredito popolare è così alto che non basterebbe il viaggio della sonda ieri mandata sul pianeta Mercurio.

In Calabria ci sono intellettuali? Uh, un visibilio. Abbiamo, però:

– tre università statali e una semi, i cui dottissimi professoroni aprono bocca solo per chiedere soldi;
– un mucchio di scuole, i cui professori non aprono bocca manco su quello;
– giornali che si barcamenano tra governo e opposizione;
– RAI Calabria politicamente corretta, ma con sempre minore convinzione;
– romanzieri piagnoni e depressi, che vantano sicuramente più acquirenti che lettori;
– ecclesiastici buonisti e basta, e mai critici e provocatori.

Insomma, se negli Stati Uniti e in Italia gli intellettuali contano poco e non incidono sulle scelte politiche, in Calabria contano meno che niente.

Anzi, se ne ignora l’esistenza, a parte occasioni ufficiali, premi letterari e megaintervistegalattiche.
E i neoafricoti, quando inizieranno a narrare la nuova Calabria? Per esempio, quando sono venuti gli operatori turistici tedeschi, qualche neoafricoto ha raccontato loro la storia della Calabria? Sì, lo sbarco di Ulisse, i basiliani e la fucilazione di Murat: mediamente, è tutto quello che sanno di storia calabrese, i Calabresi in genere, inclusi i neoafricoti.
Ah, dimenticavo di informarvi, o lettori, di due concetti piccoli piccoli:

– intellettuale non è di per sé sinonimo di intelligente: ce lo ha già spiegato Platone;
– intellettuale non è di per sé sinonimo di uomo colto, anzi spesso l’intellettuale è un iperspecialista del quasi nulla.

Corollario finale: spesso, molto spesso, intellettuale è sinonimo di furbetto, e, all’occorrenza, voltagabbana. Se la Lega dovesse vincere (da sola!) le prossime regionali, sapete quanti indosseranno verdi anche le mutande, e seguiranno un corso accelerato di dialetto lombardo?

Potrebbero anche vantare che qui c’erano i Longobardi, con i gastaldati di Cosenza Laino Cassano: ma, secondo voi, lo sanno, gli intellettuali calabresi? Ahahahahah!

Ulderico Nisticò


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