I rifiuti, poi, che fine fanno?


raccoltadifferenziata La raccolta differenziata porta a porta, arrivata tardi a Soverato, tutto sommato procede. Occorre un ripensamento degli orari, quanto meno d’inverno, essendo impensabile che qualcuno esca di casa a notte inoltrata e spesso sotto le intemperie. Ciò premesso, mi pare che in qualche modo la cosa sia avviata.

 Quello che io ignoro, e sarei felice che venisse colmata la mia lacuna, è che fine facciano, poi, i rifiuti: poi, quando lasciano il territorio comunale di Soverato, e vanno…

  1. …e vanno, dove? Alli, Pianopoli, Vattelapesca?
  2. Vanno, a fare che? Ovvero: avviene una qualsiasi utilizzazione differenziata, o no?
  3. Se avviene, è una spesa o un guadagno?

 E già, la raccolta differenziata, per definizione, deve avere come finalità il riciclaggio, un qualsiasi riciclaggio, una qualsiasi riutilizzazione dei rifiuti: l’umido per concimi; la plastica e i metalli e il vetro per essere lavorati e avviati a nuova vita. Eccetera.

 Tale operazione dovrebbe essere compiuta in loco, con aziende o pubbliche o private o miste che trattino i rifiuti e li rivendano come semilavorati o materie prime; e così ottengano un utile finanziario, un guadagno. Ecco che spunta il guadagno.

 In subordine, e male che vada, se non si può lavorare in loco, almeno si possono vendere i rifiuti come sono. Si guadagna di meno, ma sempre meglio di niente.

 Ora, dichiaro, io, che ignoro se ciò avvenga o meno; perciò non posso dire se ciò avvenga o meno; e vorrei sapere se ciò avvenga o meno. Se la Calabria ottenga un guadagno dalla spazzatura, o la spazzatura è solo una spesa.

 Aspetto una telefonata? E già, e con la telefonata sui rifiuti sono due quelle che aspetto. Aspetto, entrambe, con molta calma e distacco, però non mi spiacerebbero del tutto nessuna delle due.

Ulderico Nisticò


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *