I Sindaci e la movida: tra l’incudine e il martello!


Chiuso l’anno scolastico e archiviate le polemiche relative alle scuole aperte o chiuse o mezze aperte e mezze chiuse la stagione estiva ci ha riproposto il medesimo scenario, questa volta però rivolto ai locali di intrattenimento, soprattutto nei comuni turistici.

Dopo 6 mesi di bombardamento mediatico relativo all’arrivo dei vaccini, l’apertura degli hub vaccinali e la promessa di un’estate “normale” all’insegna di un ritorno alla socializzazione, ecco fatalmente emergere le prime grandi contraddizioni.

Il Governo decide che le discoteche possono restare aperte e somministrare da bere ascoltando musica, ma è VIETATO BALLARE. Sulle spiagge (soprattutto in quelle libere) durante il giorno risulta impossibile anche solo prevedere qualsiasi forma di controllo sui flussi e sul distanziamento. Stessa cosa per le piazze e le strade in prossimità dei locali o dei distributori automatici di bevande. Nessuna normativa vieta ai ragazzi di socializzare all’aperto senza l’uso di mascherine.

Non esiste il coprifuoco e far rispettare un velleitario distanziamento sociale è evidentemente impossibile. Si possono fare sport di gruppo e di contatto, si può passeggiare su corsi e lungomari gremiti di persone, si possono frequentare parchi divertimento, si possono celebrare matrimoni con centinaia di invitati.

Un flusso enorme di ragazzi invade di notte le nostre città con la voglia di divertirsi dopo mesi passati chiusi in casa, un fiume di gente incontrollabile nonostante il grandissimo sforzo delle Forze dell’Ordine.

A questo punto qualsiasi scelta rischia di essere sbagliata: se si chiudono i locali si colpisce l’economia locale e gli investimenti di tanti imprenditori (e comunque i giovani si riversano nelle strade con minori controlli e maggiore rischio di atti vandalici), se si lasciano aperti si cade nuovamente tra le polemiche di una nuova diffusione del virus e delle sue varianti.

Eccoci ancora una volta d’innanzi al solito SCARICABARILE che finisce per far passare nottate insonni ai Sindaci, sempre più soli a fare da parafulmine in questo momento di grande confusione e IPOCRISIA.

Che si abbia il coraggio allora di passare ad uno Stato di Polizia, con coprifuoco e regole rigide, perché altrimenti l’unica soluzione rimane quella di appellarsi al buon senso di ognuno di noi.
Dopo un anno dalle prime riaperture siamo punto e a capo !!!

Ernesto Francesco Alecci
Sindaco di Soverato